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USA: cartello ebook, il giudice approva l’accordo con gli editori ma scatena polemiche. “L’accordo favorisce Amazon”, proprio all’indomani della presentazione del Kindle Fire.

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L’accordo di rimborso ai consumatori per un valore di 69 milioni di dollari, sottoscritto dagli editori Hachette Book Group, HarperCollins e Simon & Schuster negli Stati Uniti in merito all’indagine antitrust del Dipartimento di Giustizia USA sui prezzi degli ebook  è stato approvato ieri da un giudice federale. L’indagine, com’è noto, verteva su una violazione delle leggi sulla concorrenza da parte di Apple e cinque gruppi editoriali operativi in USA (un’indagine simile. per lo stesso tipo di accordo commerciale ritenuto illecito, è tuttora in corso anche in Europa). Come riportano i principali quotidiani americani la decisione di Denise Cote, giudice del tribunale distrettuale di Manhattan, stabilisce che i tre editori  mettano fine a qualunque accordo commerciale in essere con Apple sul prezzo degli ebook, e a qualsiasi accordo con i rivenditori di ebook che limiti la possibilità del rivenditore di applicare sconti sul prezzo del libro, e che debbano inoltre porre fine a clausole di favore in base alle quali si stabilisce che ad altri rivenditori non sarà consentito vendere gli stessi ebook a un prezzo inferiore. Tali decisioni saranno valide per un periodo di due anni.

La decisione del giudice ha scatenato i malumori non soltanto di Apple, che sperava in una risoluzione più lenta della controversia – Apple e gli altri due editori accusati di cartello, Penguin Group e MacMillan, non hanno sottoscritto accordi e si confronteranno dunque in processo con il Dipartimento di Giustizia americano; la data è il 3 giugno prossimo, dunque fino a quel giorno l’accordo commerciale con Penguin e MacMillan rimarrà in essere – ma anche i principali rappresentanti delle librerie indipendenti americane. Il marchio Barnes & Noble e l’American Booksellers Association hanno immediatamente presentato una protesta contro la decisione, vedono infatti, nel divieto assoluto fatto agli editori di fissare anche in parte il prezzo del libro, un enorme favore al colosso delle vendite di ebook online Amazon, una realtà commerciale tanto enorme da poter praticare sconti sul libro impensabili per la concorrenza. Molti commentatori hanno fra l’altro visto una curiosa coincidenza fra la decisione del giudice e il lancio, giovedì scorso, dei nuovi tablet di Amazon Kindle Fire, considerati da molti una seria minaccia all’egemonia dell’iPad sul mercato delle tavolette elettroniche.

Negli Stati Uniti le librerie indipendenti possiedono una fetta di mercato degli ebook non esigua, visto che Barnes&Noble detiene circa il 25% del mercato e l’American Booksellers Association ha da poco firmato un vantaggioso accordo con Kobo per la vendita di ebook. Gli sconti sono tuttavia una pratica commerciale che solo un megastore online generalista come Amazon può permettersi, essendo un colosso unico che non ha bisogno di curare la salute di ogni singolo venditore o socio indipendente, e può permettersi di applicare pesanti sconti su un prodotto come leva di marketing per promuovere l’acquisto di un altro. E molti ritengono che proprio questo avverrà a breve, con il Kindle Fire.

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Anche ai supermercati interessano gli ebook. In Gran Bretagna il colosso Tesco acquisisce l’azienda dello scrittore Andy McNab.

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“Dimmi che ebook compri e saprò che spesa fai”: il colosso britannico della grande distribuzione Tesco entra nel mercato degli ebook acquistando dallo scrittore Andy McNab la piattaforma per la vendita di ebook Mobcast, fondata nel 2007. L’affare vale circa 5 milioni di euro ed è un altro passo per l’ingresso dell’azienda nel mercato digitale, segue infatti l’acquisizione di un servizio di radio via internet personalizzato WE7 nel giugno di quest’anno, e di Blinkbox, un fornitore di servizi video on demand, a fine 2011. 

Perché questa mossa di Tesco? Secondo quanto sostengono vari commentatori, l’ingresso nel mercato degli ebook o delle radio digitali è un modo per rafforzare il proprio core business – la vendita al dettaglio nei supermercati e ipermercati – acquisendo dati e informazioni digitali sulla propria clientela, in modo da poter piazzare meglio pubblicità e promozioni sui propri prodotti di prima linea, ovvero i generi di consumo al dettaglio. “Entrare nel ciclo dei consumi elettronici di una famiglia”, ha dichiarato ai media locali l’amministratore delegato di Tesco Digital Entertainment Michael Comish, “è un modo per capire con più regolarità che cosa consumano nel mondo reale. Tesco è un’impresa non conosciuta in Italia, dove non ha mai cercato di aggredire il mercato, ma presente in più di 13 paesi del mondo e dà lavoro a più di 500mila dipendenti.

Andy McNab (uno pseudonimo) è un ex militare dei corpi speciali britannici e scrittore di thriller di grande fama anche in Italia, dove viene pubblicato da TEA. Molti dei suoi libri sono stati tradotti in Italia da Stefano Tettamanti, famoso scrittore, agente letterario e traduttore dall’inglese di tanti autori thriller di livello, tra cui Michael Connelly e George Pelecanos. L’azienda diretta dall’autore, fondata nel 2007 insieme con l’attuale amministratore delegato Tony Linch, detiene al momento un catalogo di 130mila titoli in Gran Bretagna, disponibili per smartphone, e-reader e tablet. In più Mobcast offre un servizio cloud ai suoi utenti, che permette loro di costruirsi una libreria online non dovendo più, quindi, effettuare a tutti i costi il download del libro sul singolo dispositivo di lettura.

Fiera del libro di Delhi: l’India prova a rimontare il ritardo sul mercato ebook

Scritto da Redazione on . Postato in Eventi, Fiere e rassegne

 

La Fiera del libro in corso in questi giorni a Delhi vede per la prima volta una massiccia presenza di editoria ebook in mostra, ma anche di applicazioni appositamente pensate per i tablet e per il web. L’industria editoriale indiana è la terza al mondo dopo quella americana e quella britannica, con circa 95mila libri pubblicati ogni anno, e il potenziale per lo sviluppo del mercato ebook è dunque enorme, se si considera che attualmente sono meno di 40 gli editori indiani che già pubblicano in formato elettronico. L’occasione è ghiotta dunque per tanti distributori e piattaforme di ebook internazionali, tra cui ad esempio l’americana OverDrive che sta investendo molto nel mercato indiano, ma anche piattaforme di altri paesi presenti in Fiera: Cina, Pakistan, Russia, Germania oltre agli Stati Uniti. 

La percezione delle possibilità e degli spazi ancora tutti da esplorare sul mercato indiano va di pari passo con la prudenza con la quale i consumatori indiani hanno finora accolto la novità dell’elettronica nel libro. La diffusione degli ebook è infatti minima, se confrontata con la grandezza dell’industria complessiva del libro indiana, e a maggior ragione in confronto alla presenza degli ebook negli altri due mercati più grandi del mondo, quello britannico e quello americano; negli USA attualmente si stima che un adulto su 5 abbia letto almeno un ebook nella sua vita. 

Secondo il quotidiano Firstpost, la scarsa diffusione attuale della lettura di ebook in India dipende da una parte dal costo troppo elevato dei dispositivi di lettura e dall’altra dall’abitudine a usufruire gratuitamente dei contenuti digitali invece che a pagamento come avverrebbe nel caso degli ebook. Ricca, dunque, l’offerta di gadget per incuriosire il lettore e il futuro pubblico di acquirenti. Tra le novità ci sono per esempio le applicazioni di Vishv Books, una casa editrice di libri per bambini di Nuova Delhi che ha sviluppato un’applicazione per leggere le favole ai bambini direttamente da un apparecchio Android e in prospettiva, registrare le favole direttamente con la voce dei genitori.

Ebook: antitrust, Apple e gli editori cercano strade per evitare le multe in Europa

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 A quanto riferisce l’agenzia stampa Reuters, “Apple ed editori fanno concessioni (corsivo Bibliocartina) all’antitrust su ebook”; dopo la notizia di stamattina sul risarcimento ai lettori americani anche in Europa potrebbe presto trovare una risoluzione l’indagine dell’antitrust contro Apple e quattro grossi gruppi editoriali – Simon&Schuster, HarperCollins, Hachette Livre del gruppo francese Lagardere e Verlagsgruppe Georg Von Holtbrinck, che detiene Macmillan – accusati di aver violato le regole della concorrenza nella vendita degli ebook. La proposta di accordo non interessa, a quanto pare, il gruppo Penguin, quinta azienda sotto indagine da parte dell’antitrust.

L’offerta avanzata da Apple e dai quattro editori alla Commissione Europea sarebbe, secondo la fonte Reuters, quella di offrire per i prossimi due anni i propri ebook a prezzi scontati su varie librerie online (l’articolo cita ‘Amazon e altre’ non meglio specificate) ed evitare così di incappare in salate multe o risarcimenti come appunto quelli comminati agli editori che negli USA hanno patteggiato. La Commissione Europea non si è tuttavia ancora espressa in merito a questa proposta.

USA: cartello sul prezzo ebook, rimborso ai lettori per 69 milioni di dollari

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Tre dei cinque editori sotto accusa negli Stati Uniti per cartello sul prezzo degli ebook hanno raggiunto un accordo del valore di 69 milioni di dollari di risarcimento per i lettori.

L’accordo, annunciato in termini generali già nei mesi scorsi, è stato firmato da Hachette Book Group, HarperCollins e Simon & Schuster, tre grandi gruppi editoriali accusati dal Dipartimento di Giustizia USA di aver violato le norme sulla concorrenza insieme ad altre tre grandi aziende – gli editori Penguin Group e MacMillan e il colosso dell’elettronica Apple – e di aver costituito un cartello sul prezzo degli ebook, con conseguente danno per i consumatori. I termini dell’accordo, firmato da ciascuna casa editrice con Apple, prevedevano che l’editore fissasse un prezzo per la vendita dei titoli sulla piattaforma iTunes, e che il rivenditore – in questo caso Apple – prelevasse il 30% del prezzo. La legge americana, tuttavia, prevede che gli editori vendano i loro titoli alle librerie a metà del prezzo di copertina, lasciando così ai rivenditori la possibilità di applicare o meno sconti e fissare il prezzo finale. Una legge che secondo il Dipartimento di Giustizia rimane perfettamente in vigore anche quando i prodotti editoriali sono in formato digitale.

Come riportano alcuni quotidiani americani tra cui il Baltimore Sun, l’accordo raggiunto dalle 3 editrici prevede un rimborso agli acquirenti di ebook  per un importo totale di 69 milioni di dollari, equivalenti a una cifra tra i 25 centesimi e gli 1,32 dollari per libro. L’entità del risarcimento dipenderà dalla posizione del titolo acquistato nella classifica dei bestseller pubblicata dal New York Times, e dalla data di acquisto del libro (il periodo interessato è compreso fra il 1° aprile 2010 e il 21 maggio 2012). I rimborsi potrebbero essere convertiti in buoni sconto per l’acquisto di ulteriori titoli, questo se non altro è l’auspicio delle librerie di ebook, che si sono già dette disponibili a procedere in tal senso. Le tre aziende dovranno inoltre versare 1,7 milioni di dollari complessivi di risarcimento agli stati americani. L’accordo è in attesa di ratifica da parte del Tribunale Distrettuale americano competente.

Continua, invece, la controversia giudiziaria con gli altri tre gruppi sotto accusa: Apple, Penguin e McMillan non hanno raggiunto accordi con il Dipartimento di Giustizia e si presenteranno per tanto in aula. Il processo è stato fissato entro giugno 2013.

 

Ebook: USA, le librerie indipendenti venderanno gli ebook di Kobo. Finisce la partnership con Google

Scritto da Redazione on . Postato in eReader, Librerie, Tecnologie

Le librerie indipendenti facenti capo all’American Booksellers Association venderanno d’ora in poi ebook nei loro siti web e negozi tramite Kobo. L’accordo firmato tra l’ABA e l’azienda nippo-canadese sostituisce quello precedente con Google, ma era stata in realtà proprio l’azienda di Mountain View ad annunciare, mesi fa, la volontà di chiudere la partnership con ABA per la vendita di ebook nelle librerie indie americane, comunicando che l’accordo non si era poi rivelato così fruttuoso come previsto e svelando fra le righe la volontà di concentrare tutte le forze sulla nuova piattaforma Google Play. L’accordo, ufficialmente comunicato oggi, interesserà circa 2000 librerie indipendenti in tutto il territorio statunitense iscritte alla storica associazione (112 anni di vita), e riguarderà la vendita di ereader e accessori Kobo e oltre 3 milioni di titoli, che saranno disponibili tanto nei negozi quanto nei siti internet delle librerie.

Kobo attualmente conta più di 10 milioni di utenti in 190 paesi, e oltre a una linea di eReader e alla sua piattaforma di titoli commercializza anche un’app dedicata all’auto-pubblicazione, Kobo Writing Life. Un operatore a tutto tondo del mondo dell’editoria digitale, le cui pubblicazioni si basano su piattaforma aperta leggibile da qualunque dispositivo.

Partner esclusivo di Kobo per l’Italia è Mondadori, che a partire da questo autunno venderà i dispositivi Kobo Touch per l’e-reading nelle sue librerie e circa 4.000 ebook tramite la piattaforma Digital Reading Solution.