Danimarca: iBookstore di Apple censura un libro sul movimento hippie. Le nudità erano state coperte con delle mele.
In Danimarca, la libreria online iBookstore di Apple ha censurato senza spiegazioni due eBook sul movimento hippie danese nudista. Peter Øvigs, l’autore dei due libri, lo ha denunciato scrivendo una lettera aperta di protesta inviata al Ministero della Cultura danese. Nella lettera Øvigs racconta come i suoi due eBook siano stati censurati due volte dalla casa di Cupertino. La prima versione dei due eBook riportava infatti le fotografie – immagini del movimento hippie danese tra il 1967 e il 1970 circa – esattamente come erano state scattate, esponendo alla vista le nudità dei corpi proprio come facevano i protagonisti delle foto all’epoca. “Apple ci ha rimandato indietro i libri chiedendo di coprire gli organi genitali e le parti intime”, spiega l’autore. “E così abbiamo fatto”, coprendo, come si vede dalla foto, le parti intime con delle mele rosse. “Abbiamo rimandato indietro il libro con le immagini ritoccate, inizialmente ci è stato accettato, poi dopo quattro giorni è stato nuovamente rifiutato senza alcuna spiegazione”, dice Øvigs. “Come può Apple non accettare che si usino le mele per coprire le nudità, obbedendo a un ordine che Apple stessa ci ha dato (“apple” in inglese significa mela, ndr)? Il danno che questa censura procura alla cultura danese è importante, perché il movimento hippie in Danimarca rappresenta una componente culturale importantissima per una certa generazione”, spiega l’autore. “Si tratta di fotografie d’artista, firmate da nomi noti nel campo della fotografia quali Bjørn Nørgaard e Gregers Nielsen, il più grande fotografo documentarista danese della sua generazione”. I due eBook corredati di immagini fotografiche raccontano la storia di un movimento, quello hippie nudista, che in Danimarca ha vissuto una storia importante e duratura, passata anche per tentativi di costruzione di nuovi esperimenti di vita sociale. Fra questi, Øvigs ha scelto di dedicare uno dei due volumi all’esperienza sociale della comune di Frøstrup nella zona del Thy, un villaggio danese nel quale a cavallo tra anni ’60 e ’70 vissero decine di migliaia di persone praticando i valori e i costumi della cultura hippie: pace, amore, tolleranza, libertà. E la Danimarca è la stessa nazione in cui da decenni, nel centro storico di una capitale come Copenaghen, vive un’enclave autogovernata (anche se solo in parte e non senza problemi) come la Città Libera di Christiania. “La cosa più assurda è che lo stesso Steve Jobs ha più volte dichiarato di aver tratto ispirazione dalla cultura hippy”, continua Øvigs. “Perché dunque avete censurato il nostro libro?”