Speciale Più libri più liberi: Ginevra Bompiani (Nottetempo): “Meglio non leggere, che leggere 50 sfumature”

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Che cosa vuol dire davvero leggere? Non è una di quelle domande che ci si pone spesso, lo si dà per scontato e forse non si dovrebbe, in tempi come questi di dilagante ritorno dell’analfabetismo, in cui anche chi ha imparato a leggere non è più capace di leggere. 

Un mondo di stranezze letterarie su AbeBooks.it

Speciale Più libri più liberi: The Global Hamlet, Simone Barillari “in quest’epoca di medioevo tecnologico, torniamo all’opera collettiva grazie al web”

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Nel corso della prima giornata della Fiera della piccola e media editoria Più libri più liberi presso il Caffè Letterario abbiamo assistito alla presentazione del progetto “The Global Hamlet“, ideato da Simone Barillari – riconosciuto editor e critico letterario – che l’ha illustrato insieme a Corinna Bottiglieri, filologa specializzata in letteratura latina e medievale, e coordinatrice del progetto a livello internazionale.

Speciale Più libri più liberi: giovanissimi in fiera per imparare a scrivere. “Ci piace più scrivere che leggere”

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La fiera della piccola e media editoria ha aperto ieri i battenti al Palazzo dei Congressi di Roma, nel quartiere EUR. In una cornice ricca di libri e ancora piuttosto tiepida di visitatori, non sono mancate le scolaresche in visita, grazie anche al programma Ragazzi volto a coinvolgere i lettori delle più giovani generazioni.

Stati Uniti, Ken Follett e Margaret Maron sono i nuovi “Grand Masters” del mistery. Premi anche a librerie ed editori

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Negli Stati Uniti “Mistery Writers of America“, l’associazione degli scrittori mistery americani che riunisce più di 3000 fra scrittori, sceneggiatori editori e agenti letterari, ha premiato lo scrittore britannico Ken Follett e l’autrice americana Margaret Maron con il prestigioso titolo di “Grand Masters” per il 2013, segnando il loro ingresso nell’Olimpo degli autori mistery internazionali.

Dal 17 al 25 novembre arriva Bookup. Patrizio Zurru: “Torniamo alla dimensione umana dello scambio dei libri”, grazie alla rete delle librerie indipendenti.

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Patrizio Zurru, libraio cagliaritano (la sua Piazza Repubblica Libri è stata eletta nel 2011 Libreria migliore d’Italia dal Pisa Book Festival, che quest’anno invece premia la libreria per bambini Cuccumeo di Firenze) è una delle menti dietro “Bookup”, la festa delle librerie indipendenti che si celebrerà in tutta Italia dal 17 al 25 novembre 2012.

“Scrittori russi in Italia”: 10 scrittori contemporanei in tour dalla Russia alla Sicilia. Oggi sono a Bronte.

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10 scrittori russi contemporanei in tour per la Sicilia, questa settimana, per iniziativa dell’associazione istituzionale “Conoscere Eurasia“, affiliata al consolato italiano in Russia, in collaborazione con Banca Intesa Russia e con il P.E.N. Club italiano Onlus, filiale italiana dell’associazione internazionale P.E.N. Club che si occupa, fra le altre cose, di difesa degli scrittori perseguitati per ragioni politiche. Fra gli scrittori invitati a partecipare al tour troviamo:

Dmitry Glukhovsky, autore del romanzo distopico Metro 2033, una descrizione della Russia di oggi che ha avuto grandissimo successo in patria negli anni ‘2000. Il romanzo è stato pubblicato in Italia da Multiplayer.it Edizioni (tradotto da Cristina Mazzucchelli) ed anche in questo paese ha riscosso un discreto successo. Metro 2033, cui è seguito anche il sequel Metro 2034 (oltre che numerosissime fanfiction), narra le avventure di un giovane nei meandri della metropolitana di una Mosca post-atomica. Divenuto anche un videogioco di grande successo, è stato oggetto di un esperimento interattivo di grande interesse, e anche in questo caso si è partiti da un’autopubblicazione: nel 2002 il giovane Gluchovskij mise infatti il suo romanzo in rete, coinvolgendo i lettori direttamente negli apporti migliorativi alla trama. Solo nel 2005 il romanzo fu pubblicato da un importante editore, ricevendo in seguito anche numerosi premi letterari internazionali; Zakhar Prilepin, classe 1975 e già considerato uno dei più grandi autori della Russia contemporanea, il cui romanzo “Il peccato” (pubblicato in Italia da Voland Edizioni a cura di Nicoletta Marcialis) è stato tradotto in più di 14 lingue. Vladislav Otrošenko, autore pubblicato ancora da Voland in Italia e vincitore nel 2004 della prima edizione del premio Grinzane Cavour MoscaSergey Kuznecov, giornalista e scrittore molto famoso in patria, autore fra gli altri – dice la nota stampa, ma non siamo riusciti a trovare riscontri diretti su quest’opera – del romanzo di culto Net, tradotto in cinque lingue (non in italiano); Ljudmila Saraskina, autrice fra le altre cose di una monumentale biografia su Solženicyn (1440 pag.), pubblicata da Edizioni San Paolo nel 2010, a cura di Adriano Dell’Asta e tradotta dal russo da Maurizia Calusio, Marta Carletti Dell’Asta, Emanuela Guercetti, Michela Venditti. Infine, tra gli altri partecipanti al tour – riportiamo le parole con cui li presenta il comunicato stampa – “anche Alexey Varlamov, narratore e studioso della letteratura russa, Alla Marcenko, autrice delle biografie dedicate a Lermontov, Esenin e Achmatova, Pavel Basinskij, membro della giuria del Premio Aleksandr Sol’enicyn, Mikhail Viesel, critico culturale laureato in letteratura italiana, Nina Litvinets, vice presidente dell’Unione del libro russa.”

 L’itinerario di viaggio della squadra russa è cominciato il 4 novembre scorso a Catania, e proseguirà oggi a Bronte. Successivamente toccherà Ragusa, Messina, l’Etna. Nel corso di vari incontri, gli scrittori russi avranno modo di dialogare anche con alcuni scrittori e giornalisti siciliani contemporanei.

Demetrio Brandi, Racconti nella rete: “noi i primi a creare la community dei lettori e degli autori” che sta agli albori del selfpublishing (all’italiana)

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Demetrio Brandi, giornalista e presidente dell’Associazione LuccAutori, ha spiegato in dettaglio a Bibliocartina.it il funzionamento del concorso letterario “Racconti nella rete” di cui abbiamo dato notizia pochi giorni fa. “L’idea è una sorta di spin-off del salotto letterario LuccAutori che fin dal 1994 organizzo ogni anno nella città di Lucca e che nel tempo ha ospitato personalità del calibro di Ada Merini, Sergio Zavoli, Dacia Maraini“, racconta Brandi. “Nel 2002, quando ormai internet era già una realtà consolidata, abbiamo pensato che fosse una buona idea utilizzare la rete come vetrina per gli aspiranti scrittori, autori, gli amanti della lettura, attraverso questo concorso online che ha una sua componente social da ben prima che il termine venisse utilizzato. Così è nato www.raccontinellarete.it, e fin dall’inizio ci siamo potuti avvalere della collaborazione di case editrici medie ma ben conosciute quali Newton Compton prima, Nottetempo oggi”. Una sorta di anticipazione, per molti versi, delle community dei lettori su cui hanno poggiato le proprie fortune progetti editoriali di autopubblicazione all’italiana come ilmiolibro.it. o come la prossima ventura piattaforma di autopubblicazione Kobo in collaborazione con Mondadori, entrambi ben diversi dal concetto di self-publishing americano. Nel caso di Racconti nella rete la community è arricchita, o sarebbe anche bene dire preceduta, dalla formula del concorso letterario.

In merito alle regole del concorso, sulle quali Bibliocartina stessa aveva espresso qualche perplessità nel precedente articolo Brandi precisa: “non tutte le opere inviate vengono ammesse al concorso. L’associazione LuccAutori opera una prima scrematura dei racconti, e di solito circa la metà di quelli che vengono inviati è ammessa a partecipare, anche se nel tempo si è avuta una specie di selezione naturale e le opere che oggi giungono sono di qualità mediamente ben superiore a quelle che ricevevamo nei primi anni. Una volta che il racconto ha ricevuto l’ammissione (per l’ultima edizione, dice Brandi, sono stati ammessi circa 200 racconti e altri 150 circa sono stati scartati), a quel punto per partecipare diventa obbligatorio versare la quota di 30 euro”. A che cosa servono questi soldi? “La nostra è un’associazione senza fini di lucro, dunque con i soldi della quota di partecipazione finanziamo il sito, l’organizzazione del concorso e della manifestazione LuccAutori alla quale ogni anno sono invitati a partecipare i vincitori del concorso. Offriamo, senza obbligare, ai vincitori la possibilità di acquistare copie a prezzo scontato, perché noi stessi da contratto con Nottetempo dobbiamo acquistare alcune centinaia di copie dell’antologia, mentre la casa editrice ne stampa altre  che poi distribuisce nelle librerie. I proventi”, spiega Brandi, “vanno alla casa editrice. All’associazione arriverebbe qualcosa se si vendessero più di tremila copie, ma finora non è mai accaduto”. I vincitori avranno dunque sì la soddisfazione di vedere il proprio racconto pubblicato su un’antologia edita e distribuita a livello nazionale, ma – precisa Brandi – ognuno rimane titolare dei diritti sul proprio racconto, la pubblicazione avviene a titolo gratuito come specificato nel regolamento. Questo concorso è una semplice vetrina e un gioco per amanti della lettura, non pretende di essere una fucina di nuovi talenti né tantomeno di nuove tendenze letterarie”. Ecco spiegato, fra l’altro, il perché della domanda che c’eravamo posti rispetto al divieto di pubblicazione di racconti erotici: “senza censurare le singole parolacce, ci mancherebbe altro, preferiamo non pubblicare questo tipo di racconti perché il nostro sito è frequentato e letto anche dai bambini, ai quali si rivolge una buona fetta delle opere pubblicate.” Quanto ai grandi talenti, “finora non è ancora spuntato un nuovo Baricco, ma alcune personalità in passato vincitrici del nostro concorso hanno ottenuto un discreto successo, da Chiara Lico oggi giornalista del Tg2 a Stefania Bonomi a Eleonora Sottili, quest’ultima pubblicata dalla stessa Nottetempo, ad Elena Torre, che, ricorda Brandi, “è stata lanciata dal premio nel 2007 e quest’anno ha scritto un libro di favole per il WWF  “Storie dei cinque elementi”, il cui ricavato è dedicato a WWF Oasi Italia e Cuamm medici con l’Africa.  Le favole sono lette da grandi personaggi del mondo dello spettacolo.”

Venezia, dal 12 al 14 ottobre si riuniscono gli amanti di Sherlock Holmes di tutto il mondo.

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L’associazione Uno studio in Holmes riunisce, dal 1987, tutti gli appassionati dei romanzi che vedono protagonista Sherlock Holmes, il più famoso personaggio nato dalla penna dello scrittore inglese Arthur Conan Doyle. Per chi fosse appassionato a sua volta dell’investigatore più famoso del mondo, dal 12 al 14 ottobre a Venezia è previsto il meeting annuale della società, intitolato quest’anno Sherlock & Shilock – The sleuths of Venice: Sherlock Holmes si incontra virtualmente con lo shakespeariano Shilock de “Il mercante di Venezia”.

Che cosa fa una società sherlockiana? Studio Holmes, che riunisce in Italia circa un centinaio di appassionati, è intanto una delle associazioni di appassionati del grande investigatore più riconosciuta al mondo, come si legge nel sito, “affiliata (Scion Society) dei Baker Street Irregulars americani”. E ciò che fa è, come ha detto a Bibliocartina il presidente dell’associazione Roberto Vianello, è “occuparci seriamente di cose “deliziosamente inutili”. Ci dedichiamo principalmente a quello che chiamiamo “Il grande gioco”, cioè ritenere Sherlock Holmes un personaggio realmente esistito, le cui avventure siano state realmente scritte dal Dott. John H. Watson”. L’associazione organizza convegni di caratura internazionale legati alla figura di Sherlock Holmes e all’opera di Arthur Conan Doyle, che “ci piace considerare come l’agente letterario del dottor Watson”. I membri dell’associazione hanno anche curato la traduzione di svariate opere, testi apocrifi e saggi legati a Sherlock Holmes, tra cui “Sir Arthur Conan Doyle – Viaggio in Italia” edito da Bobi Bazlen (copertina nella foto). 

 

 Il libro a cura di Gianluca Salvatori, Enrico Solito, Roberto Vianello, sarà presentato a Venezia e presenta immagini dagli album della collezione Sveum, in cui un gruppo di studiosi italiani e inglesi (Philip Weller, Enrico Solito, Stefano Guerra, Ivo Lombardo) racconta il viaggio che portò l’autore inglese in Italia ai primi del novecento.

Il Convegno di quest’anno cade anche nel XXV anniversario della nascita dell’associazione italiana, un evento che sarà festeggiato insieme con oltre 200 appassionati provenienti da Usa, Inghilterra, Canada, Australia, Giappone, Svizzera, Spagna, Francia. 

European Union prize for Literature, vince anche l’italiano Emanuele Trevi

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Anche l’autore italiano Emanuele Trevi fra i vincitori dello European Union prize for Literature annunciati ieri a Francoforte in occasione della Buchmesse, la più importante al mondo fra le fiere del libro. L’autore romano è stato premiato insieme agli altri vincitori Anna Kim (Austria), Lada Žigo (Croazia), Laurence Plazenet (Francia), Viktor Horváth (Ungheria), Kevin Barry (Irlanda), Giedra Radvilaviciute (Lituania), Gunstein Bakke (Norvegia), Piotr Pazinski (Polonia), Afonso Cruz (Portogallo), Jana Benová (Slovacchia) e Sara Mannheimer (Svezia). I vincitori ottengono, oltre a premi in denaro, una priorità di accesso al Culture Programme, il programma che finanzia la traduzione di opere in tutto il territorio europeo. 

Emanuele Trevi si è di recente classificato secondo al Premio Strega con il romanzo Qualcosa di scritto pubblicato da Ponte alle Grazie.