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Cartello eBook in Europa: Reuters, in arrivo il sì definitivo della Commissione Europea ad Apple e agli editori sotto accusa

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L’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato una serie di indiscrezioni riferibili a fonti anonime secondo le quali la Commissione Europea sarebbe in procinto di pronunciarsi a favore dell’accordo proposto da Apple e i quattro editori accusati di aver costituito un illecito cartello con il gigante di Cupertino al fine di mantenere alto il prezzo degli eBook. La Commissione Europea aveva pubblicato un “invito a presentare osservazioni” lo scorso settembre in merito ai termini dell’accordo, ma manca tuttora un pronunciamento definitivo che secondo le fonti anonime Reuters dovrebbe arrivare a fine mese. La proposta avanzata dagli editori (Apple, Simon & Schuster, Hachette Livre SA, HarperCollins e MacMillan), ricordiamo, è quella di offrire per i prossimi due anni i propri ebook a prezzi scontati su varie librerie online. Il Penguin Group non ha invece preso parte alla proposta di accordo.  Le fonti Reuters affermano che la Commissione accetterà le proposte pronunciandosi a fine mese. Il portavoce ufficiale della Commissione ha tuttavia rifiutato di commentare. Molti commentatori riportano da tempo questo accordo come un’annunciata vittoria di Amazon, il cui modello di business a forti sconti sul prezzo eBook potrebbe sicuramente ricavare vantaggio dall’interruzione di comportamenti commerciali come quelli intrapresi per anni da Apple e dagli editori ad essa legati. 

Cartello eBook in Europa: la Commissione Europea invita Apple e gli editori “a presentare osservazioni”

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Oggi è giunta la pubblicazione dei pareri ufficiali della Commissione Europea relativi all’accordo con i 4 editori rei di cartello anticoncorrenza, con Apple, sul prezzo degli ebook negli store europei. Non si tratta ancora di un accoglimento formale della proposta di accordo, ma di un invito a presentare osservazioni. I termini dell’accordo erano in realtà già noti da tempo, Bibliocartina ne aveva dato notizia il 31 agosto scorso. Ecco a questa pagina l’invito della Commissione Europea. In sostanza, la Commissione Europea ha accolto l’offerta avanzata il mese scorso dalla stessa Apple e da quattro dei cinque editori sotto indagine (Hachette Livre SA, HarperCollinsMacmillanSimon&Schuster, mentre l’editore fuori dall’accordo è Penguin), di offrire per i prossimi due anni i propri ebook a prezzi scontati su varie librerie online. Si legge nel parere della commissione: “Per un periodo di due anni i quattro gruppi editoriali si impegnano a non restringere, limitare o impedire ai rivenditori di libri elettronici di stabilire, modificare o ridurre il prezzo al dettaglio dei libri elettronici e/o di offrire sconti e promozioni. Per quanto riguarda i contratti d’agenzia, il valore complessivo degli sconti o delle promozioni offerte da un rivenditore non deve comunque superare l’ammontare complessivo equivalente alle commissioni totali che l’editore versa a quel rivenditore per la vendita al pubblico di libri elettronici in un periodo di 12 mesi.” Apple e gli editori evitano in questo modo di pagare un risarcimento ai consumatori, come avverrà invece negli Stati Uniti per quegli editori che sono giunti a un accordo con il Dipartimento di Giustizia americano.

USA: cartello ebook, il giudice approva l’accordo con gli editori ma scatena polemiche. “L’accordo favorisce Amazon”, proprio all’indomani della presentazione del Kindle Fire.

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L’accordo di rimborso ai consumatori per un valore di 69 milioni di dollari, sottoscritto dagli editori Hachette Book Group, HarperCollins e Simon & Schuster negli Stati Uniti in merito all’indagine antitrust del Dipartimento di Giustizia USA sui prezzi degli ebook  è stato approvato ieri da un giudice federale. L’indagine, com’è noto, verteva su una violazione delle leggi sulla concorrenza da parte di Apple e cinque gruppi editoriali operativi in USA (un’indagine simile. per lo stesso tipo di accordo commerciale ritenuto illecito, è tuttora in corso anche in Europa). Come riportano i principali quotidiani americani la decisione di Denise Cote, giudice del tribunale distrettuale di Manhattan, stabilisce che i tre editori  mettano fine a qualunque accordo commerciale in essere con Apple sul prezzo degli ebook, e a qualsiasi accordo con i rivenditori di ebook che limiti la possibilità del rivenditore di applicare sconti sul prezzo del libro, e che debbano inoltre porre fine a clausole di favore in base alle quali si stabilisce che ad altri rivenditori non sarà consentito vendere gli stessi ebook a un prezzo inferiore. Tali decisioni saranno valide per un periodo di due anni.

La decisione del giudice ha scatenato i malumori non soltanto di Apple, che sperava in una risoluzione più lenta della controversia – Apple e gli altri due editori accusati di cartello, Penguin Group e MacMillan, non hanno sottoscritto accordi e si confronteranno dunque in processo con il Dipartimento di Giustizia americano; la data è il 3 giugno prossimo, dunque fino a quel giorno l’accordo commerciale con Penguin e MacMillan rimarrà in essere – ma anche i principali rappresentanti delle librerie indipendenti americane. Il marchio Barnes & Noble e l’American Booksellers Association hanno immediatamente presentato una protesta contro la decisione, vedono infatti, nel divieto assoluto fatto agli editori di fissare anche in parte il prezzo del libro, un enorme favore al colosso delle vendite di ebook online Amazon, una realtà commerciale tanto enorme da poter praticare sconti sul libro impensabili per la concorrenza. Molti commentatori hanno fra l’altro visto una curiosa coincidenza fra la decisione del giudice e il lancio, giovedì scorso, dei nuovi tablet di Amazon Kindle Fire, considerati da molti una seria minaccia all’egemonia dell’iPad sul mercato delle tavolette elettroniche.

Negli Stati Uniti le librerie indipendenti possiedono una fetta di mercato degli ebook non esigua, visto che Barnes&Noble detiene circa il 25% del mercato e l’American Booksellers Association ha da poco firmato un vantaggioso accordo con Kobo per la vendita di ebook. Gli sconti sono tuttavia una pratica commerciale che solo un megastore online generalista come Amazon può permettersi, essendo un colosso unico che non ha bisogno di curare la salute di ogni singolo venditore o socio indipendente, e può permettersi di applicare pesanti sconti su un prodotto come leva di marketing per promuovere l’acquisto di un altro. E molti ritengono che proprio questo avverrà a breve, con il Kindle Fire.

Ebook: antitrust, Apple e gli editori cercano strade per evitare le multe in Europa

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 A quanto riferisce l’agenzia stampa Reuters, “Apple ed editori fanno concessioni (corsivo Bibliocartina) all’antitrust su ebook”; dopo la notizia di stamattina sul risarcimento ai lettori americani anche in Europa potrebbe presto trovare una risoluzione l’indagine dell’antitrust contro Apple e quattro grossi gruppi editoriali – Simon&Schuster, HarperCollins, Hachette Livre del gruppo francese Lagardere e Verlagsgruppe Georg Von Holtbrinck, che detiene Macmillan – accusati di aver violato le regole della concorrenza nella vendita degli ebook. La proposta di accordo non interessa, a quanto pare, il gruppo Penguin, quinta azienda sotto indagine da parte dell’antitrust.

L’offerta avanzata da Apple e dai quattro editori alla Commissione Europea sarebbe, secondo la fonte Reuters, quella di offrire per i prossimi due anni i propri ebook a prezzi scontati su varie librerie online (l’articolo cita ‘Amazon e altre’ non meglio specificate) ed evitare così di incappare in salate multe o risarcimenti come appunto quelli comminati agli editori che negli USA hanno patteggiato. La Commissione Europea non si è tuttavia ancora espressa in merito a questa proposta.

USA: cartello sul prezzo ebook, rimborso ai lettori per 69 milioni di dollari

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Tre dei cinque editori sotto accusa negli Stati Uniti per cartello sul prezzo degli ebook hanno raggiunto un accordo del valore di 69 milioni di dollari di risarcimento per i lettori.

L’accordo, annunciato in termini generali già nei mesi scorsi, è stato firmato da Hachette Book Group, HarperCollins e Simon & Schuster, tre grandi gruppi editoriali accusati dal Dipartimento di Giustizia USA di aver violato le norme sulla concorrenza insieme ad altre tre grandi aziende – gli editori Penguin Group e MacMillan e il colosso dell’elettronica Apple – e di aver costituito un cartello sul prezzo degli ebook, con conseguente danno per i consumatori. I termini dell’accordo, firmato da ciascuna casa editrice con Apple, prevedevano che l’editore fissasse un prezzo per la vendita dei titoli sulla piattaforma iTunes, e che il rivenditore – in questo caso Apple – prelevasse il 30% del prezzo. La legge americana, tuttavia, prevede che gli editori vendano i loro titoli alle librerie a metà del prezzo di copertina, lasciando così ai rivenditori la possibilità di applicare o meno sconti e fissare il prezzo finale. Una legge che secondo il Dipartimento di Giustizia rimane perfettamente in vigore anche quando i prodotti editoriali sono in formato digitale.

Come riportano alcuni quotidiani americani tra cui il Baltimore Sun, l’accordo raggiunto dalle 3 editrici prevede un rimborso agli acquirenti di ebook  per un importo totale di 69 milioni di dollari, equivalenti a una cifra tra i 25 centesimi e gli 1,32 dollari per libro. L’entità del risarcimento dipenderà dalla posizione del titolo acquistato nella classifica dei bestseller pubblicata dal New York Times, e dalla data di acquisto del libro (il periodo interessato è compreso fra il 1° aprile 2010 e il 21 maggio 2012). I rimborsi potrebbero essere convertiti in buoni sconto per l’acquisto di ulteriori titoli, questo se non altro è l’auspicio delle librerie di ebook, che si sono già dette disponibili a procedere in tal senso. Le tre aziende dovranno inoltre versare 1,7 milioni di dollari complessivi di risarcimento agli stati americani. L’accordo è in attesa di ratifica da parte del Tribunale Distrettuale americano competente.

Continua, invece, la controversia giudiziaria con gli altri tre gruppi sotto accusa: Apple, Penguin e McMillan non hanno raggiunto accordi con il Dipartimento di Giustizia e si presenteranno per tanto in aula. Il processo è stato fissato entro giugno 2013.