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Google, accordo con gli editori americani per la pubblicazione in digitale delle opere fuori stampa. “Ma l’infrazione del diritto d’autore rimane”, e la class action degli autori americani contro il colosso di Mountain View va avanti

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Google e l’Association of American Publishers, l’associazione degli editori americani, hanno raggiunto un accordo amichevole per la pubblicazione in digitale sulla piattaforma Google Play delle opere fuori stampa ma tuttora coperte da diritto d’autore. L’accordo chiude una disputa lunga sette anni, iniziata quando Google avviò la cosiddetta digitalizzazione delle Biblioteche sul portale Google Books, includendo però in tale progetto anche opere editoriali fuori stampa ma coperte dal diritto d’autore, e quindi soggette a restrizioni nella pubblicazione. In realtà “la questione dell’infrazione al diritto d’autore da parte di Google non viene affatto risolta da questo accordo”, come ha afferma Paul Aiken, direttore dell’associazione Authors Guild che per anni ha affiancato gli editori nella causa contro Google. “A Mountain View (la sede di Google) si continua a far profitto senza versare un centesimo di diritti agli autori”. La class action intentata dagli autori per l’infrazione dei diritti d’autore da parte di Google va quindi avanti, mentre con gli editori l’accordo raggiunto prevede che saranno gli editori a scegliere se mantenere o meno sulla piattaforma le proprie opere fuori stampa e coperte dal diritto d’autore, e se sì, riceveranno una copia digitalizzata dell’opera a carico di Google che sarà in vendita tanto sulla nuova piattaforma Google Play, quanto sugli altri canali che gli stessi editori disporranno.

Per gli editori che hanno partecipato alla causa – McGraw-Hill, Pearson, il gruppo Penguin, John Wiley & Sons e Simon & Schuster – il vantaggio dell’accordo sta nella possibilità di ricevere gratuitamente il lavoro di digitalizzazione di opere fuori commercio che probabilmente non sarebbero mai divenute eBook se non fosse stato per Google. Per Google, si allarga invece il parco libri commercializzabili su Google Play e soprattutto, si ottiene accesso a quelle opere da una parte fuori commercio, e dall’altra coperte dai diritti. I libri compresi in questo accordo saranno disponibili per il 20% in anteprima su Google Play, e quindi messi in vendita.

L’accordo sostanzialmente non interviene, dal punto di vista legale, sull’infrazione da parte di Google del diritto d’autore, che è la questione che sta più a cuore agli autori. Certo è che se finora autori ed editori rappresentavano sostanzialmente uno stesso fronte della causa contro Google, oggi tale fronte appare più spaccato, e se gli editori dovessero far mancare il sostegno nel prosieguo della causa all’Authors Guild, dimostrare che Google ha sfruttato per anni opere coperte dal diritto d’autore senza versare un centesimo ai titolari del diritto potrebbe risultare più difficile per gli autori. Il tema è peraltro ulteriormente reso difficile dalla spinosa questione delle “opere orfane”, quelle opere coperte da diritto d’autore ma i cui titolari risultano irreperibili, nonostante tanto le case editrici quanto gli uffici pubblici (per esempio il Copyright Office statunitense, sorta di corrispettivo dell’italiana SIAE) dovrebbero occuparsi di tenere costantemente aggiornati i registri dei detentori di diritti d’autore.

Ebook: USA, le librerie indipendenti venderanno gli ebook di Kobo. Finisce la partnership con Google

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Le librerie indipendenti facenti capo all’American Booksellers Association venderanno d’ora in poi ebook nei loro siti web e negozi tramite Kobo. L’accordo firmato tra l’ABA e l’azienda nippo-canadese sostituisce quello precedente con Google, ma era stata in realtà proprio l’azienda di Mountain View ad annunciare, mesi fa, la volontà di chiudere la partnership con ABA per la vendita di ebook nelle librerie indie americane, comunicando che l’accordo non si era poi rivelato così fruttuoso come previsto e svelando fra le righe la volontà di concentrare tutte le forze sulla nuova piattaforma Google Play. L’accordo, ufficialmente comunicato oggi, interesserà circa 2000 librerie indipendenti in tutto il territorio statunitense iscritte alla storica associazione (112 anni di vita), e riguarderà la vendita di ereader e accessori Kobo e oltre 3 milioni di titoli, che saranno disponibili tanto nei negozi quanto nei siti internet delle librerie.

Kobo attualmente conta più di 10 milioni di utenti in 190 paesi, e oltre a una linea di eReader e alla sua piattaforma di titoli commercializza anche un’app dedicata all’auto-pubblicazione, Kobo Writing Life. Un operatore a tutto tondo del mondo dell’editoria digitale, le cui pubblicazioni si basano su piattaforma aperta leggibile da qualunque dispositivo.

Partner esclusivo di Kobo per l’Italia è Mondadori, che a partire da questo autunno venderà i dispositivi Kobo Touch per l’e-reading nelle sue librerie e circa 4.000 ebook tramite la piattaforma Digital Reading Solution.