Editori europei contro Amazon e Google: “No all’utilizzo del dominio .book da parte di un solo soggetto privato”

Scritto da Redazione on . Postato in Editori

Le associazioni di editori in Italia e in Europa si mobilitano contro il tentativo di Amazon, Google e altre corporation di accaparrarsi i domini generici più richiesti in editoria, tra questi anche .book. Di seguito il testo di un comunicato stampa inviato dall’AIE, Associazione Italiana Editori.

La notizia che i principali player del mercato on line (Amazon e Google soprattutto) avessero presentato a ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers – l’ente che ha l’incarico di assegnare i nomi a dominio di primo livello dei siti Internet, i cosiddetti TLD – Top Level Domain) la richiesta di registrare un enorme numero di domini dai nomi particolarmente sensibili, come .book, .author, .news, .shop ha mobilitato le organizzazioni e associazioni di editori di tutto il mondo. Amazon è infatti in lista per 76 domini, Google per ben 101, molti dei quali sovrapposti a quelli di Amazon.
Per questo Associazione Italiana Editori (AIE) e Federazione Editori Europei (FEP) hanno mandato una lettera di protesta formale il 6 marzo scorso: sono concordi nel ritenere potenzialmente assai pericolosa (e senz’altro anticompetitiva) l’assegnazione ad un solo soggetto, per altro privato, della disponibilità del dominio .book.
Questi domini possono essere utilizzati infatti soltanto da soggetti stabiliti nello Stato corrispondente; quelli generici sono stati storicamente resi disponibili a particolari classi di utilizzatori, senza tenere conto della loro sede, ma considerando soltanto le loro peculiarità.
I domini in attesa di essere aggiudicati hanno carattere esclusivo: non possono essere utilizzati da altri se non da chi ne ha ottenuto (ovvero: pagato) la registrazione.
“E’ nostra opinione – si legge nella lettera – che permettere a entità commerciali di registrare questi domini e consentire loro di usarli come proprietari esclusivi causerebbe gravi danni all’intera industria del libro (…). Visto che internet è un mezzo così istituzionale siamo molto preoccupati che l’identificazione tra questi Top Level Domains e un loro possibile unico proprietario possa fuorviare il consumatore”. È di tutta evidenza che, ove il dominio .book fosse assegnato, ad esempio, ad Amazon, la società di Bezos potrebbe godere del vantaggio di dominare incontrastata tutto l’insieme degli indirizzi Internet con suffisso .book,  “identificando” tout court Amazon e “concetto di libro”.
A testimonianza della pericolosità della situazione che si potrebbe creare, ICANN, avendo recepito le segnalazioni dei soggetti interessati, attende osservazioni da parte dei vari Paesi da far pervenire attraverso il Governmental Advisory Committee.
La richiesta di AIE e FEP rivolta a ICANN è che un dominio come .book sia prudentemente assegnato ad un soggetto imparziale che ne garantisca l’accesso a chiunque lo desideri, a parità di condizioni. La lettera integrale su www.aie.it.

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