Stati Uniti, class action dei lettori contro Lance Armstrong: “Menzogne nei suoi due libri, sono una truffa”

Scritto da Redazione on . Postato in Autori, Libri, News

Le confessioni dei giorni scorsi nel salotto televisivo di Oprah Winfrey potrebbero costare molto care a Lance Armstrong, ciclista texano, vincitore di sette Tour de France nel corso della sua carriera. Nel salotto dell’intervistatrice americana Armstrong ha infatti ammesso non solo di essersi ripetutamente dopato e di aver vinto sotto effetto di doping tutte e sette le sue maglie gialle, ma anche di essere tuttora in terapia. Confessioni che hanno indignato un gruppo di lettori dei due best-seller pubblicati dal ciclista, “It’s Not About The Bike” (pubblicato da Putnam nel 2000 e in Italia da Libreria dello Sport con il titolo “Non solo ciclismo: il mio ritorno alla vita”) e “Every Second Counts” (Broadway Books, 2003), i quali hanno ora intrapreso una class action presso il tribunale federale di Sacramento, in California, accusando Armstrong e le case editrici che lo pubblicarono di averli truffati. Alcuni lettori hanno dichiarato di essere stati così ispirati, all’epoca, dal racconto del riscatto dell’uomo, vincitore di una drammatica lotta contro il cancro e poi incoronato da una lunga serie di successi sportivi, da aver regalato e consigliato i suoi libri a decine di persone che a loro volta stavano combattendo il cancro. Ma in quegli stessi libri Armstrong negava, con veemenza, di aver mai assunto sostanze dopanti per inanellare le sue vittorie. Da qui, viste le recenti confessioni televisive, la causa per truffa e pubblicità fraudolenta. Non è la prima volta che negli Stati Uniti l’autore di un libro viene denunciato per le dichiarazioni fasulle in esso contenute, era infatti già accaduto a James Frey nel 2006 e a Greg Mortenson nell’aprile 2012, entrambi condannati a risarcire la spesa ai lettori, per aver scritto falsità nei loro libri. E non è neanche la prima denuncia, né tantomeno la più pesante nei confronti di Lance Armstrong. Il suo ex compagno di squadra Floyd Landis lo ha denunciato pretendendo la restituzione dei 30 milioni di dollari corrisposti ad Armstrong per il suo accordo di sponsorship con il Servizio Postale americano tra il 2001 e il 2004. Una denuncia alla quale potrebbe presto unirsi anche il Dipartimento di Giustizia americano. E anche il quotidiano Sunday Times di Londra ha denunciato Armstrong per danni pari a 1,5 milioni di dollari di risarcimento. Il Sunday Times era stato infatti precedentemente denunciato da Armstrong stesso per aver pubblicato stralci del libro “LA Confidential” in cui due giornalisti, David Walsh e Pierre Ballester, accusavano Armstrong di doping. All’epoca il caso si era chiuso con 500mila dollari versati dal giornale al ciclista. Soldi che oggi il Sunday Times reclama, aggiungendoci il risarcimento delle spese legali allora sostenute e di tutti i danni collaterali.

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