Speciale Graphic novel: un genere, tanti generi. 27% vendite realizzato dai piccoli editori, ma la concentrazione nel settore è forte (II)

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Prosegue, dalla prima parte, la nostra analisi sul Rapporto AIE sulla graphic novel da poco pubblicato: Zerocalcare, al secolo Michele Rech, ha iniziato la sua carriera curando un blog, ed è diventato in pochi anni un fenomeno editoriale che non accenna a spegnersi (qui su Linkiesta un’intervista di qualche tempo fa che ripercorre i momenti salienti del suo successo). Star, o forse antistar indiscussa dell’ultima fiera “Più libri più liberi” di Roma a dicembre scorso, con il suo primo libro “La profezia dell’armadillo” uscito a luglio 2012 per i tipi di Bao (“dopo una prima edizione autoprodotta e distribuita sotto l’ala protettrice di Makkox e andata in rapido esaurimento”, afferma il Rapporto), ha venduto quasi 30.000 copie cartacee e migliaia di copie in eBook (incalcolabili, in senso letterale, quelle vendute su Amazon, visto il rifiuto del colosso di Seattle di divulgare i suoi dati di vendita). Il secondo libro “Un polpo alla gola, “uscito a maggio del 2013 ha già venduto circa 25.000 copie: numeri record per i romanzi grafici”, sottolinea il rapporto AIE, di questi tempi da sogno anche per la fiction normale. Sono questi due ovviamente i titoli più in alto nella classifica delle vendite di graphic novel tra luglio 2012 e giugno 2013, mentre al terzo posto si piazza Maus di Art Spiegelman, un classico del settore pubblicato da Einaudi. Segno, sottolinea l’AIE, della versatilità del genere: il romanzo in fumetti permette di raccontare storie leggere e surreali ma anche di affrontare argomenti complessi e di peso come l’Olocausto, o inchieste di graphic journalism e temi d’attualità scottanti, come fanno per esempio i titoli della casa editrice Becco Giallo di Padova.

L’editoria italiana innegabilmente in crisi e stagnante trova insomma proprio nella graphic novel e nel fumetto il linguaggio più interessante e innovativo del momento. Un canale che entusiasma centinaia di migliaia di appassionati andando ben oltre le community virtuali: manifestazioni come Lucca Comics and Games in programma proprio in questi giorni, Romics a Roma o Napoli Comicon più altre sparse lungo l’Italia radunano ogni anno dai 200mila ai 50mila partecipanti per evento, tanto che la casa editrice specialistica Tunué di Latina (che ha pubblicato Rughe, bellissimo romanzo a fumetti dell’autore spagnolo Paco Roca da cui è stato tratto un apprezzato film), in un’intervista pubblicata nel rapporto considera che nel 2013 le fiere saranno “il canale di vendita più importante”, insieme ad altre forme di vendita diretta. E mette all’ultimo posto le vendite online nella sua classifica dei canali di vendita principali, pur considerando la crescita significativa del fatturato ottenuta su questo canale nel 2012. Le librerie online sono invece il secondo principale canale di vendita per Bao Publishing, dopo le librerie tradizionali.

Bao Publishing, Tunué ed altre sono case editrici di piccole dimensioni, che tuttavia guardando alla Top 30 delle graphic novel più vendute in Italia tra metà 2012 e metà 2013 realizzano circa il 27% delle vendite. Un fenomeno interessante, che lascia intendere quanto ancora ci sia di inesplorato nel mercato della fiction a fumetti in questo paese (ed è reale che in Italia il ruolo di esplorazione è spesso svolto dalle piccole editrici, prima che arrivino le grandi a ricavarne profitto). Al tempo stesso, fa notare l’AIE, il mercato editoriale graphic novel e fumetto è caratterizzato da una tendenza crescente alla concentrazione aziendale. Da Rizzoli che acquisì nel 2008 la piccola casa editrice Lizard, divenendo Rizzoli Lizard, fino a Fandango che nel 2009 ha assorbito Coconino Press, e nel 2012 due prestigiosi marchi padovani, Alet e Becco Giallo, quest’ultima, dicevamo più su, già da tempo punto di riferimento nel settore dei libri a fumetti. Importanti anche i movimenti della Panini di Modena, la casa editrice per eccellenza per ragazzi, che ha acquisito da poco le pubblicazioni settimanali di Disney Italia, oltre a possedere già quelle della Marvel Comics. Ma è sul fronte della distribuzione che la concentrazione si fa sentire particolarmente: le grandi case editrici, come spiega nel rapporto AIE Emanuele Di Giorgi di Tunué, hanno il proprio sistema verticale di distribuzione e controllano l’intera filiera, come nel caso di Panini che possiede una sua società di distribuzione e anche propri punti vendita. Alastor, e Star Comics, sono altre due società di distribuzione con alle spalle le proprie case editrici; nel 2011 è nata infine Meli Comics, un ramo di Messaggerie Libri, “e finalmente primo distributore indipendente del settore”, spiega Di Giorgi, verso il quale per questo motivo molti editori riponevano fiducia, “perché speravano di poter avere finalmente la possibilità di rendere i libri, di ampliare la gamma di titoli offerti e di migliorare l’efficienza nei riordini. Purtroppo l’unico miglioramento è quello che ha toccato quest’ultimo aspetto. Come casa editrice e come settore del graphic novel, però abbiamo avuto notevole giovamento dalla nascita di Meli Comics, perché ci ha permesso di approdare con forza in libreria e ha riunito diversi marchi editoriali che pubblicano questo genere di libri e che sono molto affini tra loro. L’unico rammarico è nel non aver concesso il reso alle fumetterie che, non potendo rischiare di proporre titoli, storie e autori non molto noti ma validi, oggi in molti casi si vedono superate dalle librerie per ampiezza e varietà delle proposte.”

Canali di distribuzione, canali di vendita, concentrazioni editoriali e crescita dei piccoli editori, esportazione dei diritti all’estero (ancora piuttosto acerba), e soprattutto, come argomentavamo ieri, difficoltà di conoscenza delle reali dimensioni e diramazioni del proprio mercato: le sfide che attendono il settore graphic sono tante ma stimolanti, e alcuni segnali lasciano intendere che l’importanza di questo settore nei gusti del pubblico potrebbe crescere significativamente nei prossimi anni. Il successo incredibile di fenomeni dall’indubbio valore artistico quali Zerocalcare potrebbero aprire nuove possibilità, magari non immediate, alle quali i professionisti del settore – come ammonisce Sacchini –  dovranno farsi trovare preparati. (fine)

Per acquistare il rapporto AIE, consultare questa pagina.

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