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Mondadori cede al gruppo Bertelsmann tutte le quote di Random House Mondadori

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Mondadori, come riportano oggi alcune agenzie di stampa, ha firmato un contratto preliminare con il gruppo editoriale tedesco Bertelsmann per la cessione a quest’ultimo dell’intera partecipazione del gruppo milanese alla joint venture Random House Mondadori. La partecipazione è pari al 50% del capitale. Il valore complessivo della transazione secondo il comunicato dell’azienda è calcolato in 54,5 milioni di euro, “con un impatto positivo sul conto economico stimato nell’ordine di 2,8 milioni. L’accordo consente al gruppo Mondadori – continua il comunicato – un ulteriore consolidamento e focalizzazione di investimenti e risorse rispetto agli obiettivi già indicati in sede di approvazione del bilancio semestrale”. La joint venture Random House Mondadori si era costituita nel 2001 per operare nel settore trade libri in Spagna e in America Latina. Il fatturato nel 2011 è stato pari a 110,3 milioni di euro. Recentemente il gruppo Bertelsmann ha annunciato l’accordo di fusione con  il gruppo Pearson e la nascita di Penguin Random House, la casa editrice più grande del mondo.

Penguin e Random House, l’accordo è ufficiale. Nasce Penguin Random House, la casa editrice più grande del mondo. Quanti posti di lavoro saranno tagliati?

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I rumours dei giorni scorsi sono finalmente realtà, nasce Penguin Random House dalla fusione di due delle case editrici più grandi del mondo, Penguin appartenente al gruppo Pearson (che deterrà la quota di minoranza della nuova joint venture, il 47% delle azioni) e Random House del gruppo Bertelsmann, che deterrà il restante 53%. Dall’accordo restano escluse la presenza sul mercato tedesco per Bertelsmann e l’utilizzo del marchio Penguin nel mercato “education” per il gruppo Pearson. 

Il Consiglio d’amministrazione sarà composto da 5 membri nominati da Bertelsmann e quattro da Pearson, alla Presidenza ci sarà l’attuale presidente e amministratore delegato di Penguin John Makinson mente l’a.d. attuale di Random House Markus Dohle conserverà uguale carica anche nel nuovo gruppo.

Entrambe le case editrici hanno motivato la decisione di costituire una joint venture con la necessità di condividere piattaforme, strategie e nuovi modelli di produzione digitale di contenuti, rivolgendosi soprattutto ai mercati emergenti a più alto potenziale di crescita. Condivisione di sinergie, inoltre, significherà anche risparmio sui costi di magazzino, distribuzione, stampa, e varie altre funzioni centrali (il che lascia intravedere la possibilità di migliaia di esuberi e licenziamenti a breve, quando la fusione verrà concretamente attuata, anche se il comunicato delle due aziende non dice nulla in merito)

Le due aziende sostengono che il livello di investimento della nuova casa editrice negli autori e nella nuova produzione di contenuti sarà superiore alla somma degli investimenti oggi attuati separatamente dai due marchi. Il processo di fusione sarà completato, secondo quanto comunicano le due aziende, nella seconda metà del 2013.