L’Associazione Italiana Editori contro il sindaco di Venezia Brugnaro: “Inaccettabile ritirare libri da una scuola”

Scritto da Redazione on . Postato in Editori, Politica

L’Associazione Italiana Editori prende una netta posizione contro l’annuncio del sindaco di Venezia (nella foto durante l’insediamento della giunta comunale) che richiedeva ai genitori scolastici di “raccogliere i libri “gender”, genitore 1 e genitore 2, consegnati durante l’anno scolastico e prepararli al fine del ritiro che avverrà al più presto da parte di un incaricato”, ovvero di impedirne la lettura nelle scuole dell’infanzia.

Ecco il testo del comunicato AIE:

“Ritirare libri da una scuola, qualsiasi libro da qualsiasi scuola, è sempre inaccettabile, nella sostanza e simbolicamente”. E’ dura la presa di posizione del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo sul caso dei libri per l’infanzia ritirati dalla biblioteche scolastiche dal sindaco di Venezia perché dedicati alle “famiglie” al plurale.

“Il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha scelto l’occasione più sbagliata per confermare la sua decisione, già annunciata in campagna elettorale, di ritirare alcuni libri per bambini dalle scuole comunali dell’infanzia – ha proseguito -. Lo ha fatto durante la commemorazione dei 500 anni dalla morte di Aldo Manuzio, un grande editore e umanista che operava in quella che allora era la capitale mondiale del libro, Venezia. Poteva ricordare come il primato dipendesse soprattutto dal fatto che Venezia era la città più aperta della sua epoca. Perché il lavoro dell’editore ha questo di straordinario: è sì un mestiere industriale – e spesso difficile – ma tratta una materia prima preziosissima, la libertà di espressione. Per questo il gesto di ritirare libri da una scuola, qualsiasi libro da qualsiasi scuola, è sempre inaccettabile, nella sostanza e simbolicamente”.

“Aggiungo – ha concluso Polillo – che non conta nemmeno la qualità dei libri ritirati. Non è mai compito delle autorità politiche locali o nazionali discutere dei contenuti dei libri presenti nelle scuole. Non lo è nemmeno di un’associazione di editori. In questa occasione si parla di una cinquantina di titoli, di altrettanti autori e di una ventina di editori: nel piccolo una rappresentazione di pluralità messa a disposizione degli educatori, gli unici titolati a giudicarne i contenuti e la loro utilità nel contesto di crescita dei bambini. Il compito di un sindaco, secondo noi, è semplice ed è un altro: lavorare perché abbiano una biblioteca a disposizione ancor più ricca e variegata e non interferire oltre”.

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Commenti (1)

  • riccardo

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    Spesso il commercio guarda da un lato solo: IL RICAVO; una scuola deve guardare e tutelare altri VALORI; poi dov’ è il problema??, esistono anche altrie fonti di informazione, no?

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