
Turchia, gli editori contro le violenze della polizia. “Sì al diritto di manifestare, no alla repressione”
Gli editori turchi prendono posizione contro le violenze nel loro paese di questi ultimi giorni, con un comunicato in cui chiamano al diritto di manifestare e di espressione: “uno dei diritti umani fondamentali, sancito in convenzioni che la Turchia si è impegnata a rispettare”. In un comunicato l’Associazione degli Editori turchi, che riunisce circa 300 aziende fra editori librari e di riviste e quotidiani, ha condannato le violenze delle forze dell’ordine “che hanno fatto un uso eccessivo dei lacrimogeni e di cannoni ad acqua, sparati direttamente sulle persone, impedendo ai cittadini di manifestare ed esprimere liberamente il proprio pensiero come è loro diritto”. L’associazione ha chiesto che sia messa fine alla repressione e ha fatto appello “alle organizzazioni impegnate nella difesa dei diritti umani, affinché facciano conoscere al mondo gli abusi dei diritti umani che stanno avvenendo da parte delle forze dell’ordine in questi giorni, e la nostra posizione a riguardo”. L’editoria turca è stata quest’anno il paese ospite alla London International Book Fair, e non è nuova a prese di posizione a difesa dei diritti umani. La stessa associazione, insieme al PEN Club, si è per esempio mobilitata per la liberazione dello scrittore e traduttore Deniz Zarakolu, detenuto dall’ottobre del 2011 senza accuse precise, attivista d’opposizione e traduttore in turco di numerose opere filosofiche.
Le proteste degli ultimi giorni in Turchia sono iniziate a Istanbul in difesa del parco di Gezy nella vicina piazza Taksim (nella foto, immagini di una manifestazione), per poi assumere rapidamente un carattere antigovernativo più ampio e coinvolgendo migliaia e migliaia di persone in decine di città. Attualmente sono più di 1.700 gli arresti effettuati dalla polizia, decine i feriti e per un ragazzo è stata dichiarata la morte cerebrale.
Tags: associazione editori turchi, Deniz Zarakolu, editori, London Book Fair, PEN, Turchia
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