Gli italiani leggono sempre di meno: verità o luogo comune?
Dal 1995 a oggi la percentuale di italiani che leggono almeno un libro l’anno è aumentata del 7% circa.
Dal 1995 a oggi la percentuale di italiani che leggono almeno un libro l’anno è aumentata del 7% circa.
L’Istat (Istituto nazionale di Statistica, nella foto la sede romana) ha pubblicato come ogni anno il suo annuario 2012, che contiene statistiche riferite agli anni precedenti relative a numerosi aspetti della vita sociale italiana.
Il sindacato dei traduttori editoriali Strade ha avviato una petizione per l’istituzione di un Fondo nazionale – la potete leggere per intero e firmare a questa pagina – che sostenga il lavoro dei traduttori editoriali e le traduzioni verso l’italiano. Per approfondire le ragioni dell’iniziativa e la situazione che oggi vivono i traduttori letterari in Italia Bibliocartina ha intervistato Marina Pugliano, Chiara Marmugi e Claudia Zonghetti, affermate traduttrici letterarie e prime promotrici della petizione, le quali hanno risposto coralmente alle nostre domande.
Quali differenze e quali analogie ci sono fra i lettori di quello che il mainstream di settore considera il mercato di riferimento per l’editoria – gli USA – e i lettori italiani? In Italia la “rivoluzione” come in tanti la chiamano degli eBook appare per il momento più strillonata che reale; confrontando dati CENSIS recentemente divulgati con quelli diffusi dall’AIE (Associazione Italiana Editori) in occasione della fiera del libro di Francoforte, il mercato degli eBook pur in grande crescita su se stesso (più 740% tra il 2011 e il 2010, 12,6 milioni di fatturato complessivo nel 2011) rappresenta ancora appena lo 0,38% del mercato librario complessivo italiano, e la percentuale di lettori di eBook rappresenta soltanto il 2,7% (nel 2007 era superiore: il 2,9%) della popolazione, mentre scende allo 0,7% la percentuale di coloro che hanno letto almeno 3 eBook in un anno. Cifre nettamente differenti da quelle del mercato eBook negli USA, dove legge almeno un eBook l’anno il 21% degli statunitensi.
Tuttavia, le differenze più importanti fra i due paesi risiedono nella composizione antropologica dell’universo dei lettori. In Italia la fascia dei lettori più forte, quella dei giovani (tra i 14 e i 29 anni) è quella che è crollata di più, dell’11% in un solo anno. Oggi leggono almeno un libro l’anno il 57,9% dei giovani tra 14 a 29 anni, negli USA legge l’83% dei giovani tra 15 e 29 anni e in generale legge almeno un libro l’anno il 78% delle persone*, contro il 49,7% in Italia (6,5% in meno rispetto all’anno precedente: si sono persi all’incirca 700mila lettori in un solo anno). Appare abbastanza evidente che ogni tipo di previsione nei confronti del futuro dell’eBook in Italia non può basarsi sui trend in atto negli USA, vista la radicale differenza di diffusione del libro tra le due popolazioni. In base alle statistiche la popolazione italiana sta progressivamente (e rapidamente) abbandonando la lettura tout court, quella statunitense no.
Nel quadro delle ricerche condotte sui lettori USA, contrariamente a quanto si ritiene l’eReader come dispositivo di lettura è tutt’altro che prediletto dai lettori più giovani, i quali leggono eBook soprattutto dal PC (55%), dallo smartphone (41%) e solo per il 23% su un eReader, e meno ancora (16%) su un tablet. La fascia d’età con la maggior percentuale dei lettori di eBook è quella dei 30nni (da 30 a 39 anni), dei quali sceglie gli eBook circa il 25%. Altrettanto, negli USA è molto alta la percentuale di under 30 che frequenta le biblioteche (il 60% circa).
*Fonte: Pew Research Center’s Internet and American Life Project. Indagine condotta su un campione rappresentativo di 2986 persone. Margine d’errore del 2,2& circa.
Il quotidiano cattolico Avvenire ha pubblicato ieri un articolo dello studioso Giuliano Vigini – esperto di Nuovo Testamento, esegeta di Sant’Agostino ma anche autore di importanti saggi sull’editoria italiana, tra cui “Storia dell’editoria italiana dall’Unità ad oggi” con Alberto Cadioli per Editrice Bibliografica – in cui si riportano i dati di una ricerca a campione sull’editoria di libri sulla religione commissionata dall’UELCI (Unione editori e librai cattolici italiani) all’IPSOS. Dai dati risulta che legge almeno un libro religioso l’anno il 13,7% della popolazione italiana, ovvero circa 7 milioni di persone l’anno. Dati che se incrociati con quelli forniti dal CENSIS qualche giorno fa, significano che il 27,5% dei lettori italiani sceglie legge almeno un libro religioso l’anno. Il libro più letto è la Bibbia (nella foto la famosa Bibbia di Gutenberg), che risultava prediletta dal 46% del campione. A leggere più di 3 libri religiosi l’anno sono soprattutto gli ultra-sessantenni, dato che, sottolinea Vigini, non è in contraddizione con il mercato complessivo, visto che “anche per i libri in generale i grandi lettori hanno più di 60 anni”. Tra i giovani fra i 18 e i 30 anni legge almeno un libro religioso l’anno il 15,3% del campione.
Per quanto riguarda il livello culturale dei lettori religiosi, la fascia più forte va ai laureati seguita subito dopo dalla fasce di persone con licenza elementare. E contrariamente a quanto di primo acchito si potrebbe ritenere, i lettori fedeli di altre religioni e i non credenti religiosi sono il 44,2% del campione, più numerosi dei lettori cattolici impegnati e praticanti che rappresentano il 43,1%. L’editoria a carattere religioso non coincide con le case editrici legate alla Chiesa o alle organizzazioni religiose, sono infatti sempre più numerosi i titoli religiosi prodotti da “editori laici”, come li chiama Vigini. La parte principale dell’editoria religiosa italiana – il 68,8% circa, su un totale di 7.363 titoli calcolati per il 2012 – si occupa di spiritualità, altre fasce riguardano la riflessione attorno a temi religiosi e la divulgazione religiosa.
ll gruppo Feltrinelli ha ufficialmente annunciato l’accordo per la creazione di una nuova società insieme con La7. L’accordo annunciato già l’estate scorsa e oggi confermato prevede la creazione di un nuovo canale multimediale previsto per la prossima primavera e che andrà in onda su digitale terrestre, internet e web. Si tratterà secondo quanto comunica la società, di un canale di intrattenimento e approfondimento, diretto a un pubblico culturalmente vivace e attivo. Amministratore delegato della nuova società sarà Gianluca Paladini ex presidente di Digicast (gruppo Rcs), mentre Gad Lerner presiederà il comitato editoriale. Prs sarà la concessionaria incaricata della raccolta pubblicitaria. Sia il presidente Carlo Feltrinelli sia Giovanni Stella presidente di La7 hanno commentato l’accordo come un passo obbligato verso l’innovazione e la sperimentazione di nuove forme d’intrattenimento. La novità rappresentata dall’ingresso di un gigante italiano dei libri nella comunicazione multimediale non può non far pensare quanto dichiarato ieri a Bibliocartina da Massimiliano Valerii del CENSIS: “La lettura dei libri è in crisi verticale e tra i consumi mediatici sopravvive solo ciò che è capace di integrarsi con la rete”.
Bibliocartina.it ha interpellato Massimiliano Valerii, Responsabile Comunicazione del CENSIS e Coordinatore del gruppo che ha curato l’inchiesta presentata qualche giorno fa a Roma sui consumi mediatici degli italiani, per approfondire un particolare sfuggito alla totalità dei giornali e siti che hanno dato la notizia: il numero di lettori di eBook in Italia negli ultimi cinque anni non solo non è cresciuto, ma è diminuito.
Il rapporto Censis (Centro Studi Investimenti Sociali) sui consumi mediatici degli italiani, presentato ieri a Roma e redatto in collaborazione con l’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana), registra, per quanto riguarda la lettura, un calo considerevole nel numero di persone che in Italia hanno letto almeno un libro nell’ultimo anno: legge infatti un libro l’anno solo il 49,7% degli italiani, meno della metà della popolazione, percentuale inferiore del 6,5% rispetto allo scorso anno (ma quasi del 10% rispetto a 5 anni fa). Cresce, per quanto riguarda il parco dei lettori, la preferenza accordata agli eBook, in percentuale dell’1% e si attesta così al 2,7% la percentuale degli italiani che legge libri su eReader (il 5% circa dei lettori). Secondi i dati Censis, tuttavia, la percentuale di lettori che sceglieva gli eBook era superiore nel 2007 (2,9% degli italiani) rispetto al 2011. In cinque anni si è verificato dunque un calo nei lettori che utilizzano dispositivi tecnologici per leggere, non una crescita.
Numeri che si accompagnano a un crollo netto (del 21,5% in 5 anni e del 2,3% in 1 anno) di lettori di giornali cartacei, mentre cresce il numero di persone che leggono giornali su internet. Significative anche le cifre che riguardano la fascia tra i 14 e i 29 anni: i lettori di quotidiani sono diminuiti in un anno dell’1,4, mentre la percentuale di giovani che non ha letto neanche un libro cresce vertiginosamente: i lettori giovani sono calati dal 68% al 57,9% in un anno.