Speciale Libreria Edison (FI): “Ecco come muore una libreria di successo” (I)

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Perché chiude una libreria amata e di successo come la Edison di Firenze? E quale futuro attende i 38 dipendenti ora che il loro negozio ha chiuso definitivamente i battenti? Ne abbiamo parlato con Simone Vertucci, delegato sindacale “degli ormai ex-librai della ormai ex-libreria”.

Ex di nome ma non di fatto, giacché nonostante la chiusura dei locali da poco più di un mese, i librai Edison – in cassa integrazione dal 10 dicembre scorso – non hanno smesso di cercare le strade per continuare a fare il loro lavoro, e sono scesi in piazza non più tardi del 5 gennaio scorso insieme ai lavoratori del Maggio Fiorentino, per protestare “contro i saldi alla cultura” nella città di Firenze, e affinché si trovi una soluzione praticabile alla loro vicenda. Hanno inoltre scritto una lettera a Carlo Feltrinelli “da librai a libraio” – spiega Vertucci – “per cercare di aprire un dialogo con lui sulla situazione in cui versa il lavoro culturale in questa città e in questo paese; ma non ci ha risposto il libraio, ci ha risposto il patron d’azienda, o meglio il suo ufficio stampa, ribadendoci che non siamo loro interlocutori (“controparte negoziale”, dice il testo della risposta del gruppo Feltrinelli) e che dunque non possiamo attenderci da loro alcuna soluzione. Da un punto di vista tecnico”, continua Vertucci, “non ci dicono niente di nuovo e certo hanno ragione, non siamo legati a Feltrinelli da alcun tipo di vincolo in quanto lavoratori Edison. Ma il nostro punto di vista non è strettamente sindacale né lavorativo e basta, noi ci stiamo preoccupando di una questione di natura culturale e politica più generale che si lega anche al nostro lavoro. E non siamo gli unici a pensarla così, lo dimostrano le 40mila firme che abbiamo raccolto in favore del mantenimento del vincolo d’uso di tipo culturale sui locali della libreria Edison”.

Il vincolo d’uso cui si riferisce Vertucci è una norma del comune di Firenze in base alla quale i locali precedentemente destinati ad attività di tipo culturale devono continuare a offrire lo stesso tipo di attività per almeno il 70% della superficie del locale, anche in caso di cambi di proprietario o locatario. Allo stadio attuale, questa norma rappresenta l’unica speranza, per i librai Edison, che un giorno nei locali della loro libreria apra un’altra libreria, e non un Apple Store o un negozio d’abbigliamento. “Feltrinelli al momento non può affittare il suo locale in una delle piazze più ambite del mondo, se non per aprirci un’altra libreria o simili. Ma proprio Feltrinelli – racconta Vertucci – che è uno dei più grandi gruppi editoriali e librari in Italia, paradossalmente non ha alcuna intenzione di aprire una sua libreria nei locali di Edison”. Un’analisi confermata dalla stessa azienda anche nell’ultima lettera inviata ai lavoratori Edison, in cui si afferma che “come è stato più volte dichiarato durante lo scorso anno all’amministrazione cittadina, al sindacato e in ogni occasione pubblica, il Gruppo Feltrinelli non è oggi in grado di stabilire se e quando potrebbe essere aperta una Libreria Feltrinelli nei locali ex-Edison. Non lo può fare principalmente a causa della perdurante debolezza del mercato del libro e, soprattutto, a causa dell’incertezza circa la disponibilità dei locali nella Stazione di Santa Maria Novella – prosegue nel comunicato riferendosi al progetto di una nuova libreria – su cui sono concentrati gli investimenti cittadini dell’azienda”. Feltrinelli è dunque, allo stadio attuale, più interessata ad aprire un nuovo punto vendita all’interno della stazione di Santa Maria Novella, che a Piazza Repubblica. Eppure, secondo Vertucci, “da librai possiamo garantire che le condizioni sono favorevoli perché una libreria in centro a Firenze continui a esistere e prosperare. Ce lo dicono i nostri clienti, il fatturato, la nostra esperienza degli ultimi 12 anni. Non lo vogliamo soltanto noi, lo vuole la città di Firenze”. 

Di fronte a un’affermazione tanto perentoria, la domanda successiva è d’obbligo: “Se le condizioni sono tanto favorevoli, se la libreria vendeva bene, allora perché Edison ha chiuso?” (continua)

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