Marco Causi (PD): “Emendamento necessario per mancanza di fondi, le librerie più furbe lo abbineranno ad altri sconti”
Sulla sua pagina web il deputato PD Marco Causi, professore di Economia Politica presso l’Università Roma Tre, spiega il perché dell’emendamento all’articolo 9 del Decreto Destinazione Italia contenente “Misure per favorire la lettura” di cui abbiamo dato ampia informazione ieri e che è stato pesantemente criticato dal Presidente dell’Associazione Librai Italiani Alberto Galla.
Nel suo intervento Causi (nella foto) spiega che l’articolo 9 così com’era formulato nel Decreto Destinazione Italia era sostanzialmente inapplicabile per mancanza di copertura economica. Essendo i contribuenti Irpef italiani circa 29 milioni, la copertura prevista di 50 milioni (per fare un confronto fin troppo di moda, il costo di un solo aereo militare F35 è di 100 milioni di euro) avrebbe prodotto, se tutti ne avessero voluto usufruire, uno sconto garantito di appena 1,27 euro per ciascuno, dice Causi.
La mancanza di fondi ha quindi portato, spiega sempre Causi, a scegliere la misura del “buono sconto” che sarà pari a 19 euro per studente e varrà il 19% della spesa: ognuno potrà spendere fino a 100 euro. Causi nell’intervento sul suo sito parla di buono sconto per “ciascuno dei 2 milioni e settecentomila studenti dei licei e istituti superiori italiani”, per un totale di 270 milioni di spesa possibilmente attivabile nell’aggregato, mentre l’emendamento è chiaramente rivolto “a soggetti appartenenti a un nucleo familiare con ISEE non superiore a 25.000 euro annui e avere un importo massimo, per ciascun soggetto, di euro 200”, dunque non a tutta la popolazione studentesca italiana. Causi invita poi le librerie a farsi furbe per attrarre clienti con sconti ulteriori (quelli che la legge Levi fissa a un tetto del 15%): “Se le librerie saranno furbe, cercheranno di attrarre la spesa dei “buoni” offrendo sconti ulteriori, e facendo così aumentare il valore complessivo del venduto attivabile dalla misura. Per le librerie il “buono sconto” equivale a un credito fiscale, automaticamente deducibile dalle imposte”. (grassetto nostro, ndr)
Neanche con questa nuova formulazione tuttavia, precisa Causi, c’è la certezza che l’articolo possa essere applicato: “le risorse stanziate infatti derivano dai Programmi Operativi Nazionali dei Fondi Strutturali europei”, c’è bisogno quindi di un beneplacito dell’Unione Europea che potrebbe anche non arrivare per l’intero territorio nazionale. Il testo integrale delle considerazioni di Marco Causi è disponibile sulla sua pagina web.
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