Lussemburgo, la Commissione Europea indaga su eventuali aiuti di stato ad Amazon?

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La Commissione Europea starebbe aprendo un’indagine ufficiale su eventuali accordi irregolari stipulati fra il Lussemburgo e Amazon in materia di fiscalità. La notizia riportata ieri dal Financial Times non è stata ufficialmente confermata dall’organo istituzionale europeo.

Secondo il quotidiano, nel mirino della Direzione generale Concorrenza della Commissione Europea ci sarebbe un accordo del 2003 grazie al quale Amazon avrebbe negoziato condizioni eccezionalmente favorevoli dal punto di vista fiscale, che potrebbero configurare un aiuto di Stato lesivo della concorrenza da parte del micro-Stato europeo. L’indagine avrebbe così molto in comune con altre indagini quali quella relativa agli accordi fra Apple e l’Irlanda e fra lo stesso Lussemburgo e uno dei rami finanziari di FIAT. Secondo il Financial Times che cita fonti “molto vicine al caso”, gli accordi fra Amazon e il Lussemburgo, presi prima che l’azienda stabilisse residenza fiscale da quelle parti, sarebbero infatti tali che, attraverso un meccanismo di transazioni fra le diverse strutture aziendali e società affiliate considerato “al di sotto degli standard che ci si attenderebbe in una libera transazione fra parti”, il colosso di Seattle verserebbe a conti fatti in tasse meno dell’1% del reddito prodotto. Il Lussemburgo avrebbe anche stabilito un limite ai redditi tassabili di Amazon considerato “poco ortodosso” dall’UE. La filiale europea di Amazon ha riportato nel 2013 vendite per 13,6 miliardi di euro, e profitti per 28,8 milioni di euro.

Gli accordi in materia di tassazione fra stati e aziende non sono proibiti nell’Unione Europea;  la materia fiscale è in realtà quasi del tutto affidata alla giurisdizione nazionale. L’Unione Europea appena poche settimane fa ha rimesso agli Stati anche ogni decisione per quanto riguarda l’IVA da applicare agli eBook, sebbene in passato avesse sottoposto a procedura di infrazione i Paesi che, come la Francia, avevano agito autonomamente nello stabilire l’IVA da applicare ai libri digitali. Nella giurisdizione europea rientra infatti la vigilanza su eventuali episodi di concorrenza sleale fra stati o di operazioni poco trasparenti, come appunto sarebbero quelle contemplate nell’accordo fra Amazon e il Granducato.

Aggiornamento del 7 novembre 2014: non solo Amazon. A seguito dell’inchiesta di un consorzio internazionale di giornalisti, in Europa scoppia il caso “LuxLeaks”. Sarebbero infatti centinaia le aziende con le quali il Lussemburgo, attraverso la mediazione di una big della consulenza finanziaria per garantirsi la legalità dell’operazione, avrebbe stretto accordi commerciali tesi a far risparmiare alle multinazionali miliardi di euro, stabilendo in Lussemburgo la propria residenza fiscale europea”. Vedi notizia dell’ANSA sull’argomento.

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