Joint Venture PDE/Messaggerie, Palombi (ODEI): “Soddisfatti per l’esito dell’istruttoria, abbiamo scongiurato un grosso pericolo”

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"Siamo soddisfatti per l'esito dell'istruttoria dell'AGCM in merito alla joint venture PDE/Messaggerie", ha dichiarato Andrea Palombi, editore di Nutrimenti e membro del direttivo di ODEI - Osservatorio degli Editori Indipendenti - interpellato da Bibliocartina a Roma durante Più libri più liberi. 

ODEI ha partecipato molto attivamente all’istruttoria dell’Antitrust, e le nostre considerazioni sono state tenute pienamente in conto. Abbiamo scongiurato la possibilità che la nascita di questo monopolio di fatto si traducesse immediatamente in condizioni impossibili per gli editori finora distribuiti da PDE – la quasi totalità dei piccoli e medi – e ora abbiamo la garanzia che fino al 2016 le condizioni rimarranno quelle attuali. Anzi, possiamo persino attenderci miglioramenti nel servizio, data la qualità di Messaggerie. Nuovi canali di interlocuzione con questo partner si stanno aprendo, laddove prima dell’intervento dell’AGCM c’erano già tentativi di rinegoziazione unilaterali in corso da parte del neo-gruppo, che per noi avrebbero rappresentato una sciagura”.

Le parole di Palombi trovano conferma nella relazione dell’AGCM (qui è possibile leggerla integralmente) al cui interno si dedica ampio spazio ai timori delle case editrici medio-piccole.

“In via preliminare – si legge nella relazione – le associazioni di categoria hanno rilevato che in un contesto come quello attuale per gli editori indipendenti risulta fondamentale riuscire ad essere distribuiti da Messaggerie Libri o da PDE in quanto la struttura delle due società, e la capillarità della distribuzione che esse garantiscono, rappresentano un accesso privilegiato alle librerie indipendenti e di catena, anche in considerazione del fatto che dette società appartengono a gruppi che operano nel mercato a valle della vendita al dettaglio dove sono presenti con le proprie catene. Il ruolo svolto da Messaggerie Libri e PDE è molto rilevante per un editore indipendente non solo per le caratteristiche del servizio offerto ma anche per l’influenza che tali società hanno nell’indirizzare le quantità di libri richieste dalle librerie. Se prima dell’operazione notificata, gli editori indipendenti avevano la possibilità di rivolgersi a due soggetti parimenti in grado di soddisfare le esigenze sopra descritte, la prospettata fusione di Messaggerie Libri e PDE ha come conseguenza che gli editori indipendenti abbiano un solo interlocutore obbligato rispetto al quale non dispongono di leve negoziali. Le associazioni hanno evidenziato come già oggi Messaggerie Libri e PDE operino una selezione degli editori indipendenti con i quali instaurare un rapporto contrattuale effettuando una valutazione sui fatturati e sui titoli pubblicati all’anno. Il timore delle associazioni è che il nuovo operatore possa effettuare tale valutazione in modo ancora più rigido o, comunque, possa ottenere lo stesso effetto escludente attraverso il peggioramento delle condizioni economiche e contrattuali del servizio offerto. Anche l’imposizione di condizioni contrattuali non sostenibili da un editore indipendente sortirebbe lo stesso effetto di un diniego espresso di negoziazione o di una cessazione del rapporto in essere. I timori manifestati troverebbero conferma, stando a quanto riferito, nel fatto che negli ultimi mesi Messaggerie Libri e PDE avrebbero già inviato delle disdette contrattuali ovvero chiesto la rinegoziazione dei contratti in essere. Le associazioni degli editori indipendenti hanno, altresì, rilevato che negli ultimi 10 anni si è registrata una progressiva compressione dei margini degli editori in ragione del fatto che a fronte degli aumenti degli sconti richiesti e ottenuti dalle librerie di catena (che stanno diventano sempre più numerose a scapito di quelle indipendenti), il distributore ha conservato il proprio margine ribaltando sull’editore il maggior sconto. Inoltre sono state imposte nel rapporto di distribuzione modifiche contrattuali peggiorative per l’editore (allungamento della scadenza di pagamento, introduzione della penale sull’esubero resi).”

Gli impegni presi da Messaggerie e PDE sono dunque, come si legge ancora nella relazione dell’Antitrust, distinti e definiti in base al tipo di collaborazione in essere con gli editori: “nel caso dei contratti di sola distribuzione in essere sino al 31 dicembre 2016, delle dichiarazioni unilaterali recettizie con le quali le Parti rinunciano al diritto di recesso previsto dai contratti nonché ad eventuali rinegoziazioni in peius. L’editore cliente conserva, invece, il suo diritto di recedere nel rispetto delle previsioni contrattuali; nel caso dei contratti di sola distribuzione in scadenza anteriormente al 31 dicembre 2016, delle modifiche contrattuali alla durata dei contratti in essere attraverso una loro proroga e una riconferma delle condizioni contrattuali esistenti in caso di interesse dell’editore che, in ogni caso, potrà decidere di non avvalersi di tale facoltà; nel caso dei contratti di distribuzione e promozione in scadenza entro il 31 dicembre 2016, una proposta contrattuale di stipula di un contratto di sola distribuzione con la joint venture “a condizioni e termini equivalenti a quelli attuali” con validità sino al 31 dicembre 2016, ovvero di un contratto di promozione con Emme Promozioni o con PDE Promozione congiuntamente a quello di distribuzione con la joint venture con un trattamento economico complessivo non peggiorativo rispetto a quello attuale”.

Riguardo, infine, agli editori indipendenti medio-piccoli “non attualmente distribuiti da Messaggerie Libri e PDE, appare idoneo ad eliminare il rischio di rifiuto indiscriminato a contrarre l’impegno delle Parti ad offrire, in caso di richiesta e di sussistenza di determinati requisiti stabiliti ex ante, un contratto di distribuzione a condizioni equivalenti a quelle praticate ai clienti di Messaggerie Libri aventi le caratteristiche più simili agli editori richiedenti.”

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