IVA sugli ebook, domani il pronunciamento della Corte di giustizia europea su Francia e Lussemburgo.
Dopo la campagna #unlibroèunlibro lanciata dall'AIE nei mesi scorsi a sostegno della parificazione fra IVA su libri e ebook, anche gli editori francesi lanciano la campagna virale #thatisnotabook. Ma diversamente dalla vicenda italiana, nel caso francese l'iniziativa sembra una corsa contro il tempo: è infatti previsto per domani, da calendario, il pronunciamento della Corte di Giustizia Europea sui ricorsi presentati dalla Commissione Europea contro Francia e Lussemburgo per aver abbassato l'IVA sugli ebook.
La Francia ha applicato agli ebook un’aliquota ridotta – inizialmente del 7% – a partire dal gennaio 2012, e del 5,5% dal gennaio 2013, pari all’IVA applicata sui libri cartacei e sugli audiolibri. Nel 2013 la Commissione Europea ha presentato alla Corte di Giustizia Europea un ricorso contro la Francia e un pari ricorso contro il Lussemburgo (la cui aliquota IVA sugli ebook era stata ridotta al 3%), affermando che la decisione degli stati membri infrangerebbe la direttiva europea sull’IVA, la quale non menziona la vendita di libri digitali come attività soggetta ad aliquote IVA ridotte, trattandosi gli ebook non di libri ma di servizi elettronici a pagamento. A sostegno del ricorso, la Commissione Europa ha anche ricordato un orientamento esplicito del Comitato IVA europeo, preso il 9 febbraio 2011, in base al quale ai libri digitali non si applicano aliquote IVA ridotte.
Il pronunciamento di domani della Corte di Giustizia Europea interessa moltissimo anche l’Italia, visto che anche l’abbassamento dell’IVA sugli ebook deciso dal governo italiano è stato un atto unilaterale nei confronti della legislazione europea, e il verdetto di domani potrà influenzare molto anche future decisioni nei confronti dell’Italia.
La stessa Corte di Giustizia europea ha tuttavia pronunciato una sentenza nel settembre 2014 in cui stabilisce che il principio cardine per stabilire se l’IVA debba essere o meno ridotta è quello “della neutralità fiscale, il quale “osta a che beni o prestazioni di servizi simili, che si trovano in concorrenza gli uni con gli altri, siano trattati in modo diverso dal punto di vista dell’IVA”, e che potrebbe aprire uno spiraglio positivo all’iniziativa di Francia e Lussemburgo, cui dal 1° gennaio 2015 segue quella dell’Italia.
In merito alla campagna francese, l’AIE si è espressa attraverso un comunicato stampa in cui il presidente Marco Polillo ha dichiarato: “Siamo molto contenti che questa battaglia, che riteniamo di buon senso, prosegua in chiave europea: abbiamo fatto il possibile per agevolarla e stiamo lavorando per rendere possibile una vera e propria campagna UE sul tema. Dopo la campagna #unlibroéunlibro sosteniamo intanto da oggi quella francese #thatisnotabook. L’obiettivo comune è riconoscere che un libro è un libro, al di là del supporto di lettura. Adesso lo scopo, condiviso da Italia e Francia e dall’intera editoria europea, è far cambiare idea agli altri paesi d’Europa”. Gli editori francesi dichiarano, inoltre, che la campagna per la revisione della normativa europea “vede d’accordo la maggioranza dei paesi europei, compresa la Germania”.
Tags: #thatisnotabook, #unlibroèunlibro, Corte di Giustizia Europea, IVA sugli ebook, IVA sui libri
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