Il Natale difficile delle librerie indipendenti: oltre al calo di vendite, la disinformazione (I)
Che futuro avranno le librerie indipendenti? Bibliocartina ha provato a incrociare dati, pareri e considerazioni per offrire un quadro della situazione, pochi giorni dopo la chiusura della Fiera della piccola e media editoria “Più libri più liberi” (in un’edizione che si è specialmente distinta proprio per il pochissimo risalto dato alla figura dei librai indipendenti).
Secondo gli ultimi dati divulgati dall’AIE, il canale librerie ha perso negli ultimi anni una percentuale del 7% sul valore complessivo delle vendite. Nel 2008 le librerie contavano infatti per il 79% del volume di vendite complessivo, oggi contano per il 72%. Più o meno nello stesso periodo, le librerie online hanno vissuto un boom di consensi che le ha fatte schizzare dal 3,3% del volume nel 2008 al 12,2% nel 2013. Nel corso di “Più libri più liberi” numerosi comunicati emessi dall’AIE hanno messo in risalto la crescita esponenziale del canale delle librerie online anche per quanto riguarda la piccola e media editoria. L’ambiguo, come abbiamo fatto notare, comunicato AIE sui dati di vendita della piccola editoria ha portato alcuni giornalisti disattenti a pubblicare vere e proprie fandonie come queste:
Le librerie online sono il primo canale di vendita per i piccoli editori. L’indagine @Nielsen alla fiera #piulibri13 http://t.co/tvieajdned
— Primaonline.it (@Primaonline) 5 Dicembre 2013
In realtà il comunicato AIE ripreso in questo modo da Primaonline affermava tutt’altro: le librerie online sono il canale rispetto al quale il peso specifico della piccola editoria è maggiore. Ovvero: la piccola editoria pesa per l’11,9% del totale vendite nelle librerie online, contro il 7,7% del totale vendite nelle librerie indipendenti. Le librerie online sono inoltre, è vero, l’unico canale di vendita che ha fatto segnare una crescita nel 2013: +3,8%, mentre le librerie indipendenti hanno perso il 7% del fatturato (la grande distribuzione ha perso il 7,3%, le catene il 4,1%). Ciò rimane, tuttavia, tutt’altra cosa dal dire che le librerie online sono il primo canale di vendita per i piccoli editori: se nel complesso dell’editoria italiana le librerie fisiche rappresentano il 72% del mercato, possiamo immaginare che la percentuale sia simile anche per quanto riguarda la piccola e media editoria. Purtroppo il comunicato AIE, zeppo di ambiguità e circonvoluzioni lessicali, ha evitato di offrire il dato su quanto la piccola e media editoria venda grazie ai librai indipendenti.
La pubblicazione di dati così palesemente errati da parte dell’ANSA in primo luogo, ripresi da organi di stampa prestigiosi quali Primaonline, non ha comportato stranamente alcun bisogno di rettifica né da parte dell’AIE, né tantomeno da parte dei librai indipendenti che ne avrebbero avuto tutto l’interesse. Né l’ALI (Associazione Librai Italiani) né altre sigle o realtà legate alle librerie fisiche hanno sentito il bisogno di intervenire per rettificare una notizia che, oltre a essere palesemente sbagliata, è anche evidentemente dannosa per i librai. Questo nonostante l’errore sia stato fatto notare, specialmente da noi di Bibliocartina, in modo tempestivo.
Allo stadio attuale non sappiamo, dunque, quanta parte dei libri della piccola e media editoria si vendano grazie ai librai indipendenti: forse è una cifra contenuta nell’eBook “Le librerie dalle 7 vite” che l’AIE ha pubblicato e messo in vendita nei giorni della Fiera, “su tutti i principali store online” tranne che il più principale di tutti ovvero Amazon? La bizzarria dell’operazione è stata fatta subito notare:
@bibliocartina un ebook sulla crisi delle librerie a occhio e croce è già una contraddizione @piulibri2013 @danielapoli @alberto_galla
— Alberta Zancudi (@AlbertaZancudi) 4 Dicembre 2013
Altrettanto si potrebbe obiettare sulla politica di offrire a pagamento dati che un’associazione come l’AIE dovrebbe fornire come servizio, per alimentare una cultura dell’informazione relativa al mercato librario. Fatto sta che quasi tutti i dati relativi al mercato della piccola e media editoria offerti quest’anno durante “Più libri più liberi” hanno riguardato le librerie online, così come al canale online sono state dedicate tavole rotonde e convegni nel corso di “Più libri più liberi”.
La domanda è d’obbligo, allora: chi pensa alle librerie indipendenti? E come? Bibliocartina ha dialogato nei giorni scorsi con il Presidente dell’Associazione Librai Italiani Alberto Galla e con alcuni librai, raccogliendo informazioni e spunti di riflessione che riporteremo nella seconda parte di questo speciale. (continua)
Qui la seconda parte dello speciale: dove si parla di Legge Levi, sconti e biblioteche. Qui invece la terza e ultima parte.
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