Culture Programme europeo, Zandonai Editore e Voland sono le due uniche editrici italiane che godranno dei finanziamenti 2012 (Parte I)

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Il ciclo annuale 2012 del Culture Programme di cui abbiamo dato notizia nei giorni scorsi si chiuderà il prossimo 9 ottobre a Francoforte, con la premiazione dei 12 vincitori dello European Union prize for Literature, e vede, quest’anno, il finanziamento di 531 opere di narrativa selezionate fra le 1531 opere inviate alla Commissione da case editrici e associazioni culturali di tutta Europa e non solo. L’Italia si è piazzata al secondo posto per numero di istituti (28) che hanno partecipato al bando facendo richiesta di finanziamenti, seconda solo alla Serbia, che ne conta 30, e vicino alla Slovenia (26) e alla Bulgaria. Tuttavia, i progetti editoriali italiani che hanno ricevuto parere positivo dal Culture Programme sono soltanto 2: il progetto di Zandonai Editore, piccola casa editrice “di confine” di Rovereto, in provincia di Trento, e la casa editrice romana Voland. Il paese che ha ricevuto il maggior numero di approvazioni è stata la Bulgaria (13 progetti approvati), seguita dalla Slovenia (10 progetti), dalla Macedonia (9) e dalla Serbia (8).

“A essere premiato, nel nostro caso, è il progetto d’insieme che una casa editrice presenta”, ha raccontato a Bibliocartina Matteo Zadra, che per Zandonai Editore cura la partecipazione a progetti e bandi di finanziamento per traduzione. “Nel nostro caso quest’anno il progetto editoriale ruotava attorno al tema del conflitto, inteso come la guerra e le sue conseguenze ma anche come situazioni di conflitto personale e relazionale rappresentate nelle opere che abbiamo scelto di pubblicare”. Zandonai Editore è una casa editrice particolarmente attenta alle voci letterarie dell’Est Europa, dei Balcani e dei paesi della ex-Jugoslavia. “Certamente”, spiega Zadra, “il fatto che molti dei nostri autori e autrici provengano da paesi che sono in procinto di entrare nell’Unione Europea accresce l’interesse che progetti come il nostro possono riscuotere da parte del Culture Programme, a maggior ragione perché è l’intera Unione Europea, in questa fase, a voler alimentare da più punti di vista lo scambio culturale fra questi paesi e il resto dell’Europa”, prova ne sia la gran quantità di progetti approvati presentati dalla Bulgaria, dalla Slovenia, da altri paesi dell’ex Jugoslavia. In ogni caso, “le procedure di selezione dei progetti da finanziare nell’ambito del Culture Programme sono molto severe e accurate”: a febbraio, momento della pubblicazione del bando, occorre presentare una documentazione articolata che prevede l’illustrazione della proposta complessiva nella sua coerenza, l’elenco completo dei titoli che compongono il progetto, i singoli autori e i loro profili, così come nome e curriculum dei traduttori letterari assegnati a ogni volume, copie originali dei volumi che si intende tradurre, e piano di comunicazione e promozione delle opere”. Allo stesso modo, anche il meccanismo di erogazione del premio è rigidamente  regolato su base anche quantitativa, tenendo conto del numero di pagine dei volumi che andranno tradotti. In totale, per quanto riguarda le editrici italiane, Voland dovrebbe ricevere un finanziamento pari a 32.217,72€, Zandonai 29.876,64€, entrambe le case editrici per la traduzione di cinque libri rispettivamente. “I finanziamenti della Commissione Europea servono a coprire le spese di traduzione”, ci spiega Daniela Di Sora, editore di Voland, “e sono, per noi, un utile sostegno per poterci permettere di pubblicare libri che riteniamo molto interessanti ma che non riusciremmo mai a finanziare con le sole vendite. Grazie al Culture Programme ci permettiamo dunque di continuare a fare editoria di ricerca, perseguendo i nostri progetti e gli autori e autrici che riteniamo interessanti”.

Per Zandonai Editore i finanziamenti del 2012 saranno l’occasione per far conoscere, nei mesi a venire, autori come l’ungherese Làszlò  Krasznahorkai (nella foto), del quale saranno pubblicate due opere. “Uno scrittore eccezionale”, racconta Zadra, “tradotto e amato in tutto il resto dell’Europa, e incredibilmente, in Italia sconosciuto”, famoso anche come sceneggiatore per il noto regista ungherese Béla Tarr, premiato con l’Orso d’Argento al Festival del cinema di Berlino del 2011. “Un autore, Krasznahorkaiche da più parti è stato paragonato al Gogol’ de Le anime morte“, e che sarà tradotto in italiano da Bruno Ventavoli. Gli altri tre titoli firmati Zandonai che saranno finanziati dal Culture Programme sono invece tutti al femminile, e si va da Marica  Bodrožić, nata in Dalmazia e cresciuta in Germania, che con i suoi scritti racconta le lacerazioni di chi ha attraversato le  guerre nei Balcani, a un’altra autrice tedesca, Jenny Erpenbeck, “della quale pubblicheremo il romanzo d’esordio, “Storia della bambina vecchia”, tradotto da Ada Vigliani, una delle migliori traduttrici dal tedesco presenti oggi in Italia”, fino alla serba Jelena Lengold. “Storie di confine, di spaesamenti e riadattamenti,  racconti nei quali le storie personali dei protagonisti si intrecciano sempre con la Storia più grande di loro, che appare spesso sotto forma di conflitti”.

(continua)

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