Cagliari, l’idea di Alberta Zancudi: “Apro una casa editrice per rilanciare la mia libreria indipendente e svecchiare la cultura”
Si può rilanciare una libreria indipendente e generalista fondando una casa editrice, e per giunta universitaria?
Si può rilanciare una libreria indipendente e generalista fondando una casa editrice, e per giunta universitaria?
ilmiolibro.it, la piattaforma di autopubblicazione di proprietà del Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A., si apre agli eBook e da oggi permette di autopubblicare gratuitamente le proprie opere anche in questo formato.
AmazonPublishing, la casa editrice di Amazon, entra nel mercato europeo e apre una filiale in Lussemburgo.
Lo scrittore e sceneggiatore televisivo Mauro Casiraghi pubblica il suo ultimo romanzo “Un chilo di cenere” in versione eBook affidandosi all’autopubblicazione, ad Amazon e a un’agente letteraria che per l’occasione è diventata anche un po’ editore. Bibliocartina ha dialogato con l’autore per capire le ragioni di una scelta che in Italia è senz’altro fuori dagli schemi. Per quanto ancora, tuttavia?
Prosegue l’intervista a Re.re.Pre, la rete dei redattori precari. La prima parte, pubblicata questa mattina, si trova qui.
Qualche giorno fa abbiamo rivolto a Re.re.Pre, la rete dei lavoratori precari dell’editoria libraria, una serie di domande per comprendere più a fondo il significato di “precariato” all’interno del mondo editoriale. Ecco oggi le loro risposte, pubblicate in due parti. Nei prossimi giorni Re.re.Pre incontrerà Stefano Boeri, assessore alla Cultura del comune di Milano, su proposta dell’assessore stesso.
Dopo la fusione recentemente ufficializzata tra Penguin e Random House che ha portato alla nascita della casa editrice più grande del mondo, altri player dell’editoria americana quali HarperCollins e Simon & Schuster, tra i più grandi gruppi editoriali al mondo, starebbero progettando una fusione secondo quanto riportano i media statunitensi.
Anche la piccola e media editoria è in crisi, e tra il 2010 e il 2011 ha perso il lavoro nel settore più di una persona su 10. Sono alcuni dei dati divulgati da Più libri più liberi, la Fiera della piccola e media editoria che si terrà a Roma dal 6 al 9 dicembre 2012 prossimi.
Alboautori.it è una piattaforma nata da poco tempo che promuove l’incontro tra autori, agenti letterari ed editori. Un’iniziativa inedita in questo paese, nata da un’idea di Mauro Morellini (nella foto), editore milanese specializzato in saggistica leggera e narrativa “pop”. Bibliocartina ha intervistato l’ideatore del portale per capire le ragioni di questa iniziativa, e se è vero che essa può coprire la difficoltà, tuttora esistente nonostante le numerose risorse tecnologiche a disposizione, nella comunicazione fra autori ed editori.
Ieri abbiamo dato notizia del blitz dell’associazione ambientalista Greenpeace negli uffici di RCS, gruppo editoriale di cui fanno parte le case editrici Rizzoli e Fabbri accusate da Greenpeace di utilizzare carta prodotta radendo al suolo le foreste tropicali. In particolare, Rizzoli e Fabbri utilizzano, secondo l’associazione, carta prodotta in Cina da aziende che deforestano le foreste tropicali indonesiane, causando fra l’altro gravi danni a specie animali e vegetali a rischio d’estinzione, quali la Tigre di Sumatra (nella foto) o i preziosi alberi ramino.
Il gruppo RCS si è impegnato tuttavia ieri con Greenpeace a istituire un tavolo tecnico “per implementare un percorso virtuoso capace di rendere tutte le case editrici RCS “amiche delle foreste”. Inoltre “sul rapporto “Favole ammazza foreste”, che abbiamo lanciato al Salone del Libro di Torino a maggio di quest’anno, il gruppo ha già preso delle misure contrattuali per evitare che nei propri libri venga impiegata carta prodotta da multinazionali controverse come APP e APRIL”, ricorda l’associazione. “Dopo Mondadori, Giunti, il gruppo Gems, Feltrinelli e De Agostini, anche RCS entra a far parte dei grandi gruppi editoriali italiani impegnati in politiche di acquisto della carta a Deforestazione Zero”.
L’agenzia di stampa Reuters ha pubblicato una serie di indiscrezioni riferibili a fonti anonime secondo le quali la Commissione Europea sarebbe in procinto di pronunciarsi a favore dell’accordo proposto da Apple e i quattro editori accusati di aver costituito un illecito cartello con il gigante di Cupertino al fine di mantenere alto il prezzo degli eBook. La Commissione Europea aveva pubblicato un “invito a presentare osservazioni” lo scorso settembre in merito ai termini dell’accordo, ma manca tuttora un pronunciamento definitivo che secondo le fonti anonime Reuters dovrebbe arrivare a fine mese. La proposta avanzata dagli editori (Apple, Simon & Schuster, Hachette Livre SA, HarperCollins e MacMillan), ricordiamo, è quella di offrire per i prossimi due anni i propri ebook a prezzi scontati su varie librerie online. Il Penguin Group non ha invece preso parte alla proposta di accordo. Le fonti Reuters affermano che la Commissione accetterà le proposte pronunciandosi a fine mese. Il portavoce ufficiale della Commissione ha tuttavia rifiutato di commentare. Molti commentatori riportano da tempo questo accordo come un’annunciata vittoria di Amazon, il cui modello di business a forti sconti sul prezzo eBook potrebbe sicuramente ricavare vantaggio dall’interruzione di comportamenti commerciali come quelli intrapresi per anni da Apple e dagli editori ad essa legati.
Venticinque attivisti di Greenpeace hanno realizzato questa mattina un blitz nella sede di RCS a Milano, per protestare contro gli editori Rizzoli e Fabbri accusati dall’organizzazione ambientalista di utilizzare per i loro libri carta realizzata “deforestando le foreste tropicali”, nel caso specifico le foreste tropicali indonesiane. Gli attivisti si sono vestiti da tigri e da paramedici e hanno srotolato uno striscione con scritto “Rizzoli e Fabbri malati di deforestazione”, hanno somministrato “pillole antideforestazione” sensibilizzando i lavoratori del gruppo sulle attività illecite di cui accusano l’azienda. Greenpeace ha realizzato un’indagine in cui si sostiene che la carta usata da Rizzoli e Fabbri – prodotta in Cina – presenta fibre di legno duro tropicale, provenienti dagli ultimi polmoni verdi che rimangono al Pianeta. “La Cina è il primo mercato per la vendita della carta delle multinazionali indonesiane App e April, aziende che per produrre la carta distruggono le foreste e condannano all’estinzione le ultime tigri di Sumatra e specie arboree protette dal CITES come il ramino”, sostiene Greenpeace, che aveva già catturato l’attenzione sul tema nel corso del Salone del Libro 2012 a Torino lo scorso maggio.