Cagliari, l’idea di Alberta Zancudi: “Apro una casa editrice per rilanciare la mia libreria indipendente e svecchiare la cultura”
Si può rilanciare una libreria indipendente e generalista fondando una casa editrice, e per giunta universitaria? Sì secondo Alberta Zancudi, fondatrice e titolare di Palabanda Edizioni, la nuova casa editrice universitaria sarda nata, come ha spiegato la stessa Zancudi a Bibliocartina, “per rilanciare il progetto della libreria indipendente di Piazza Repubblica a Cagliari e trasformare sempre di più la libreria in un luogo di aggregazione, dibattito, teatro di eventi, convegni e momenti di confronto anche per studenti e studiosi universitari”. Zancudi non è sola in questa impresa, “ideata insieme a Patrizio Zurru, con cui collaboro da tanti anni, e a tanti altri amici e colleghi” molti dei quali fanno riferimento a Lìberos, la “comunità dei lettori sardi” molto attiva nel rilancio della lettura e della scrittura in modo indipendente, sostenuta, fra gli altri, anche dalla nota scrittrice Michela Murgia. Lìberos, fra l’altro, è in lizza per ricevere il premio “Che fare” destinato al progetto culturale italiano più innovativo e interessante.
“La decisione l’abbiamo presa così: come librai ci siamo rivolti all’Università, proponendo ai docenti di ospitare nella nostra libreria convegni, atti e incontri universitari. Il cammino che come librai abbiamo infatti intrapreso già da tanti anni è quello di costruire attorno alla libreria una vera e propria comunità di lettori – sulla scia di Lìberos, appunto, in cui possano trovarsi a dialogare l’operaio con il professore, con lo studente. Perché dunque non uscire dalle Aule accademiche e non accomodarsi in libreria per comunicare cultura anche al resto della città?”. Su questa proposta i professori dell’Università di Cagliari hanno però rilanciato: “ci hanno proposto di stringere ulteriormente la collaborazione e di diventare una casa editrice universitaria, collaborando con alcuni loro dipartimenti. All’inizio la proposta mi ha spiazzata, poi però con Patrizio Zurru e altri colleghi ci abbiamo riflettuto bene, e abbiamo capito che poteva essere un’ottima idea per creare ulteriori sinergie e rafforzare ulteriormente la rete di relazioni attorno alla nostra libreria e comunità.
Non c’è il rischio, tuttavia, che da libreria indipendente ci si trasformi in casa editrice dipendente, in questo caso dall’Università? “No”, risponde Zancudi, “intanto perché la casa editrice rimarrà una costola della libreria che è il vero cuore pulsante di tutto il nostro progetto culturale”. E in secondo luogo “perché la neonata casa editrice, Palabanda, avrà sede proprio all’interno della libreria e si avvarrà di un comitato scientifico internazionale ancora in via di definizione, ma anch’esso composto da una rete di intellettuali sardi sparsi per il mondo, che continuano a sentirsi una comunità nonostante siano sparsi tra la Svezia, gli Stati Uniti e chissà dove”. Il capitale sociale sarà interamente privato, la produzione di alcuni titoli sarà cofinanziata dall’Università attraverso i fondi destinati alla ricerca ma “non si tratterà di una casa editrice ‘on demand‘, valuteremo noi di volta in volta se pubblicare un titolo o meno, provando ad attestarci come casa editrice di fascia alta secondo i criteri, a dire il vero non proprio ancora chiarissimi, dell’Anvur (Agenzia nazionale di Valutazione del sistema universitario e della ricerca). Pubblicheremo saggistica universitaria non soltanto in italiano, in cartaceo e in eBook, cominciando da una collana interamente dedicata alla Comunicazione richiesta proprio dalla facoltà di Scienze di Comunicazione dell’Università di Cagliari. E riusciremo anche a contenere i costi”, dichiara Zancudi, e aggiunge “sul prezzo del libro c’è da dire che spesso e volentieri gli editori caricano sul prezzo di copertina anche tutti i loro errori imprenditoriali, l’invenduto ecc. Non è detto che si debba fare così”. Anche per quanto riguarda la distribuzione nelle librerie – tra le voci più gravose sul bilancio di un editore – Palabanda si avvarrà della rete cooperativa avviata con Letti di notte, la rete delle librerie indipendenti che ormai da quasi sei mesi organizza eventi coordinati in tutta Italia per portare le persone a incontrarsi in libreria. Relazione diretta, dunque, con i singoli librai per far arrivare loro le copie in vendita, centralità delle librerie come luogo di scambio anche dal punto di vista accademico. “Ce n’è per una piccola rivoluzione nel nostro mestiere”, sintetizza Zancudi. “Abbiamo capito che se non vogliamo soccombere, dobbiamo reinventare un modo del tutto nuovo di essere librai, svecchiando ogni luogo e ogni concetto, da quello di libro, a quello di libraio, di accademia e di libreria”.
Tags: Alberta Zancudi, Anvur, Cagliari, editoria universitaria, Letti di notte, Libéros, Libreria Piazza Repubblica, Michela Murgia, Palabanda Edizioni, Patrizio Zurru, Premio Che fare, Scienze della Comunicazione, Università di Cagliari
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