Bookcity: la grande editoria milanese chiama a raccolta la città. “Un evento troppo centralizzato che non fa vendere di più”

Scritto da Redazione on . Postato in Eventi, Fiere e rassegne, In evidenza, Librai, Librerie

Comincia oggi Bookcity, la kermesse del libro milanese inaugurata l’anno scorso, fortemente voluta dall’ex assessore alla cultura di Milano Stefano Boeri poco prima di vedersi revocato l’incarico dal sindaco Giuliano Pisapia e ora in mano al successore Filippo Del Corno.

Un evento voluto dalla grande editoria milanese – L’edizione 2013 che prende il via oggi fino a domenica 24 novembre ha goduto nelle ultime settimane di un’enorme risonanza pubblicitaria. Con Bookcity la capitale del Nord ha fatto di più e meglio di tutte le altre città che si limitano a ospitare Fiere anche importanti dell’editoria; si è infatti trasformata essa stessa in una fiera del libro generale, dal centro alle periferie. Promotori della manifestazione sono, oltre al Comune e alla Camera di Commercio di Milano, la Fondazione Corriere della Sera (Gruppo RCS), la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, la Scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri, l’Associazione Italiana Editori; in sintesi, i principali gruppi editoriali italiani. Il Comitato d’indirizzo della manifestazione è presieduto da Achille Mauri (Presidente anche di Messaggerie Italiane, il più grande gruppo della distribuzione italiana), Carlo Feltrinelli (Feltrinelli Editore), Luca Formenton (editore de il Saggiatore, nipote di Arnoldo Mondadori, vicepresidente anche della Fondazione Arnoldo Mondadori) e Piergaetano Marchetti (ex presidente di RCS Quotidiani s.p.a. e Rcs MediaGroup, attualmente presidente della Fondazione Corriere della Sera).

A questa chiamata a raccolta proveniente dai poteri forti (espressione abusata, ma anche letteralmente vera) dell’editoria ha risposto, e benvolentieri, una città intera. Bookcity è davvero Milano che per tre giorni si vota ai libri; l’elenco dei protagonisti (più di 1200) e dei luoghi coinvolti è immenso. Un’intera città determinata a farsi conoscere come capitale italiana del libro, anche in vista dell’Expo 2015 come esplicitamente dichiarato dagli organizzatori. E l’attesa nei confronti di questa tre giorni è andata montando durante tutto l’anno: più di 900 classi di 22o istituti hanno partecipato al programma Bookcity per le scuole, in realtà un contenitore di più programmi, un centinaio circa, destinati ad alunni delle scuole elementari, medie e superiori. 

Il parere di un libraio indipendente – Tutti soddisfatti, dunque? Qualche dubbioso in realtà c’è. Bibliocartina ha chiesto un parere su Bookcity a Lucio Morawetz, responsabile della famosa Libreria dell’Utopia, una delle più rinomate librerie indipendenti cittadine, da poco traslocata in un quartiere periferico. La libreria dell’Utopia parteciperà anch’essa attivamente a Bookcity, ospitando numerosi eventi fra cui, domani, la presentazione di Scimmia Nera dell’autore russo Zachar Prilepin (Voland, traduzione di Niccolò Galmarini) con cena russa a seguire presso l’annessa Osteria dell’Utopia. Ma l’entusiasmo di Morawetz riguardo alla manifestazione è molto contenuto. “Spero che venderemo ovviamente. Ma ho più di qualche dubbio sulle effettive ricadute commerciali di questo genere di eventi. Per me il successo di un evento che vede i libri protagonisti si misura non tanto sulle vendite in quei giorni, quanto sull’onda lunga o almeno media che riesce a creare successivamente. L’anno scorso Bookcity, pur ottenendo un grande successo, non ha portato alcun beneficio alla vendita di libri, è stato l’anno più buio per il comparto del commercio librario che si possa ricordare: -15% di vendite. E dire che la manifestazione avviene a ridosso del Natale.” Per Morawetz “l’organizzazione dell’evento è imbattibile in quanto tale. Il problema è che per creare un pubblico di lettori gli eventi non bastano. Le librerie andavano coinvolte di più e meglio, con più anticipo”. Bookcity, diversamente dalle tradizionali Fiere del libro, ha affidato alle associazioni dei librai (nello specifico alla LIM – Librerie indipendenti Milano, che riunisce più di 30 librerie cittadine – e in misura molto minore all’ALI, Associazione Librai Italiani) il compito di coordinare la vendita nei giorni della manifestazione. Tuttavia “molti librai che da tempo hanno prenotato il loro spazio di vendita presso alcuni luoghi fino all’ultimo non hanno saputo quale evento sarebbe stato organizzato presso quel luogo. Quindi non sapevano che libri ordinare per portarli con sé. Ed è in ogni caso molto discutibile il fatto che il banchetto sia associato a un evento. Come libraio mi piacerebbe avere la possibilità di esporre il mio catalogo, per far conoscere il mio lavoro. La mia idea di libro, in un certo senso”, sostiene Morawetz. L’organizzazione di Bookcity da questo punto di vista è invece molto centralizzata: “vuoi perché è un evento voluto e sponsorizzato dalle grandissime case editrici, vuoi perché è stato organizzato in poco tempo anche a causa dell’allontanamento di Stefano Boeri, fatto sta che questa tre giorni è di stampo verticista. Le iniziative sono state gestite e ideate dall’alto, con pochissimo tempo a disposizione dei più piccoli per proporre idee e per organizzare una presenza più efficace e fruttuosa. Le grandi case editrici che l’hanno voluta e gestita hanno tenuto gli spazi migliori per sé. Chi fra i medio-piccoli è riuscito a ottenere buoni spazi lo ha fatto grazie a una paziente e sapiente attività di mediazione e diplomazia, che ha fruttato per esempio a Voland, Iperborea e altre un’ottima sala all’interno del Castello Sforzesco”.

Proprio il Castello Sforzesco sarà in effetti nei prossimi tre giorni il cuore pulsante dell’iniziativa, con un folto programma di incontri e dibattiti rivolti sia al grande pubblico sia agli addetti ai lavori o aspiranti tali. Si va dal classico “I mestieri del libro”, programma di incontri che si occupa di traduzione e altri aspetti del lavoro editoriale, fino al progetto “Librinnovando“, una serie di conferenze ed eventi dedicata all’editoria digitale che è confluita in Bookcity pur esistendo dal 2009. Quest’anno il programma di Librinnovando si è arricchito anche della “prima edizione dei LibrInnovando awards, per i migliori prodotti di editoria digitale, oltre a un business speed dating per dare la possibilità a giovani competenze ed innovative start-up di farsi conoscere dal mondo dell’editoria”. Tutto previsto per domani 22 novembre dalle 9.00, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale a Piazza Duomo. Il calendario degli eventi è ricco e denso, ma anche generico e dunque meno in grado di appassionare, come invece avviene nel caso di eventi centrati sulle storie: Lucca Comics and Games, come abbiamo già detto altre volte, è un esempio insuperato e troppo poco imitato. Anche Morawetz lo sottolinea: “Bookcity non ha un tema: non è organizzata attorno a un tema, dal punto di vista dei contenuti è tutto e niente. Da una parte questo significa un’apparente maggiore offerta. Dall’altra denota una preoccupante assenza d’idee. Non è più il tempo degli eventi generalisti sul libro. C’è bisogno di aggregare attorno a dei contenuti specifici”.

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Commenti (1)

  • Alessio

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    Ritengo Morawetz il libraio più preparato tra quelli che conosco a Milano. Il suo punto di vista è molto interessante e fa riflettere su un evento che potrebbe essere molto più sostanzioso. Peccato perché con l’entusiasmo che ruota intorno alla kermesse si potrebbe fare, non tanto di più, quanto meglio. L’assenza di un tema, segnalata alla fine, è forse la lacuna maggiore.

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