Zingaretti incontra l’editoria romana: “Rifinanziare la legge sull’editoria nel Lazio, e mettere a disposizione spazi del patrimonio pubblico”

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Proseguiamo la cronaca dell’incontro di stamattina tra il candidato alla Regione Lazio Nicola Zingaretti e gli operatori dell’editoria romana. Qui la prima parte.

Per l’AIE (Associazione Italiana Editori) è intervenuto il responsabile dei Piccoli Editori Enrico Iacometti, che ha ricordato che “negli ultimi 15 anni l’editoria romana ha vissuto un processo di crescita molto accelerato, tanto che siamo arrivati a vendere quanto quella milanese. Ma la crisi degli ultimi due anni ci ha fatto fare un tremendo passo indietro”, rispetto al quale è necessario ripensare le politiche della cultura a favore degli editori medio-piccoli. Sul tema degli spazi è tornata anche l’autrice Elena Stancanelli intervenendo a nome dei Piccoli Maestri, un gruppo di scrittori che negli ultimi tempi ha dato vita a progetti di stimolo alla lettura tra i più giovani e nelle scuole, “e oggi vorremmo un nostro spazio fisico, uno spazio nel quartiere in cui operiamo, all’Esquilino, per poter portare avanti le nostre iniziative”. Così come Nicola Villa, del Salone dell’Editoria Sociale, ha ricordato il legame con lo spazio di Porta Futuro – gestito dalla provincia di Roma – dove si tiene il Salone, e i progetti per il futuro. Non stupisce tutta questa attenzione rivolta agli spazi, in un incontro rivolto al dialogo con le istituzioni locali. Le Regioni non possono ovviamente mettere mano alle leggi nazionali come ad esempio la Legge Levi sul prezzo fisso del libro. Dunque cosa possono fare? Di fronte agli operatori, Nicola Zingaretti ha preso un impegno: “Approveremo, per prima cosa, il rifinanziamento della legge regionale sull’editoria”, che sosteneva le piccole e medie imprese del libro con un contributo economico di circa 50mila euro. E sul rapporto tra politica urbanistica e politica culturale – “occorre ricostruire il tessuto sociale tramite la frequentazione dei luoghi, aggregare attraverso la cultura, in una società che patisce una sempre crescente frammentazione egoistica – il candidato ha glossato anche sul valore economico della cultura. “L’assunto che “con la cultura non si mangia” è il manifesto ideologico di una cultura che dobbiamo buttarci alle spalle, e che ha dimostrato di aver fallito”, ha dichiarato Zingaretti. “Nel nostro territorio il numero di persone che producono cultura è aumentato fortemente negli ultimi anni”, ha detto. “Occorre mettere i giustri strumenti legislativi e finanziari a sostegno di chi fa cultura, ad esempio consentire l’uso gratuito del patrimonio urbanistico pubblico, oggi in larga parte inutilizzato e non valorizzato”. Proprio ciò che in qualche modo gli operatori intervenuti hanno chiesto. “Non possiamo promettere che riusciremo”, ha concluso Zingaretti. “Ma staremo in ascolto e saremo attenti alle vostre esigenze”. A conclusione dell’intervento del politico sono proseguiti gli interventi di altri operatori del mondo culturale locale, fra cui le Librerie intraprendenti, rete di librai indipendenti della regione Lazio, Sinnos editore e altri. (fine).

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