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L’editoria di ricerca in Italia è condannata a dipendere dai finanziamenti istituzionali? Intervista a Zandonai e Voland, le uniche due editrici italiane che riceveranno i fondi del Culture Programme (II parte)

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Pubblichiamo questa mattina la seconda parte dell’intervista agli editori Zandonai e Voland, dopo che nella prima parte, ieri, abbiamo dato notizia dell’ammissione delle due case editrici, le uniche in Italia, ai finanziamenti previsti dal Culture Programme dell’Unione Europea e intervistato Matteo Zadra di Zandonai sul progetto che grazie a questi finanziamenti, l’editrice porterà avanti per il 2013.

Sarah Sajetti, direttrice della collana eBook di libri lesbici QL2, di Robin Edizioni: “Le donne lesbiche desiderano storie e personaggi in cui potersi rispecchiare, con gli eBook potranno leggerle senza preoccuparsi delle discriminazioni”

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Nelle scorse settimane la casa editrice indipendente romana Robin Edizioni ha comunicato la nascita della nuova collana “di editoria lesbica” QL2, che sarà diretta da Sarah Sajetti, giornalista e autrice per la stessa Robin Edizioni del giallo “Volevo solo un biglietto del tram“. Bibliocartina ha intervistato la direttrice della neonata collana per capire i perché di questa scelta.

“L’idea è stata mia”, spiega Sajetti. “Da lettrice, prima ancora che come autrice, sentivo il bisogno di una letteratura nella quale potermi identificare più da vicino, nella quale poter ritrovare anche tematiche riguardanti la sessualità femminile e in particolare l’amore e l’erotismo tra donne. In più, con questa nuova collana ci proponiamo di offrire alle scrittrici che trattano storie in cui sono protagoniste donne lesbiche, quella porta che ci si augurerebbe di trovare aperta presso qualunque casa editrice, e invece quasi sempre è sbarrata ai racconti di donne omosessuali. Sto parlando dell’Italia, in questo caso, dove sono pochissime le case editrici e le librerie che si occupano di questo target letterario: posso ricordare Il dito e la luna di Milano, o la libreria Igor di Bologna e pochissime altre. L’omosessualità in generale è poco presente nei libri, una nicchia vera e propria. Quando poi si parla di amore fra donne”, aggiunge Sajetti, “la nicchia si restringe ulteriormente”.

Perché la scelta del libro digitale? “Da una parte, per il successo crescente che questa modalità editoriale sta avendo e avrà in futuro, visti i suoi costi ridotti rispetto al libro cartaceo, che per una casa editrice piccola e indipendente come Robin Edizioni possono fare molto la differenza. Dall’altra, perché l’omosessualità in Italia è ancora pesantemente stigmatizzata”, risponde l’autrice. “Le donne, specie nei piccoli centri, fanno enorme fatica ad andare in libreria e chiedere un libro a carattere lesbico. L’eBook, pur essendo facile pubblicizzarlo su internet e quindi trovarlo tramite una ricerca in rete, permette un acquisto anonimo via internet, e una lettura anonima tramite eReader. Questo per molte donne è un motivo di serenità maggiore, e mi sembrava giusto poterlo avvalorare.”

La collana QL2, “che si legge Quelle 2”, come specifica la direttrice, “non è una collana di libri dove l’amore o in generale l’incontro lesbico la fanno necessariamente da padroni. Potranno essere libri gialli, come per esempio è il mio “Volevo solo un biglietto del tram”, o di fantascienza, o noir, o di viaggio o di qualunque altro genere in cui però poter ritrovare, per una volta, non sempre il bello che si innamora della bella o viceversa, ma magari donne che si incontrano, magari si piacciono, magari si amano, comunque vivono le loro storie, che finiscano bene o che finiscano male, esattamente come avviene nella vita. Donne comunque, nelle quali ci si possa identificare in quanto lesbiche, perché quello di cui abbiamo bisogno è un punto di vista sulla realtà nel quale immedesimarci, nel quale poterci rispecchiare perché sentiamo che somiglia al nostro. Essere lesbica cambia la tua percezione del mondo nell’assieme, non soltanto in merito alla sessualità. Stiamo parlando di una diversità, di una differenza che investe l’intero modo di vivere la vita, per ragioni proprie e anche per come viene accolta da chi la vive dall’esterno. Ed è una differenza che, a mio parere, non chiede di essere ‘integrata’ nel sistema di valori attuale, perché il prezzo da pagare per l’integrazione è l’annullamento della propria identità specifica. Chiede invece di essere inclusa, mantenendo tutte le proprie specificità”.

Includere dunque, parlando di letteratura, la letteratura lesbica nel novero della letteratura in quanto tale, ma anche distinguerla per la sua specificità, “rendendo così la strada anche un po’ più facile a quelle autrici che scrivono di questa visione del mondo, e che in Italia si vedono costantemente rifiutare dai grandi editori”, ripete di nuovo Sajetti. “In altri paesi gli autori omosessuali, uomini e donne, sono molto più numerosi. In Italia sono per lo più sconosciuti, tra le più conosciute ci sono Sandra Scoppettone, pubblicata da E/O, o Sarah Waters, pubblicata da TEA, mentre tra le scrittrici italiane ricordo Margherita Giacobino. I titoli si contano comunque sulle dita di una mano, il mercato e il pubblico dei lettori di questo tipo di libri non escono facilmente allo scoperto, per auto-tutelarsi prima di tutto. Questo porta di conseguenza le case editrici a investire molto poco in questo tipo di letteratura, tanto meno se ai costi della produzione vanno aggiunti quelli della traduzione”. Numeri attualmente, dunque, molto piccoli “per un’esigenza che invece è importante, non soltanto perché è molto sentita da tante persone, ma anche perché è molto intima, riguarda la possibilità di rispecchiarsi un po’ più intimamente in ciò che si legge e nella vita dei personaggi di cui si parla in un libro”.

Non c’è il pericolo, tuttavia – chiediamo – che questa etichetta di “editoria lesbica” possa approfondire le distanze ed escludere a priori, per esempio, una donna che non è lesbica, e che però magari potrebbe apprezzare in ogni caso di un libro in cui protagoniste sono lesbiche? Non si dovrebbe piuttosto provare a far sì che nella letteratura in generale crescesse il numero di autori e autrici, quale che sia il proprio orientamento sessuale, che scelgono degli omosessuali come protagonisti? “L’auto-referenzialità di queste storie è una scelta esplicita, così come è una scelta rivendicare uno spazio comune, letterario in questo caso, in cui le donne lesbiche possano narrare e leggere storie che le rispecchiano”, risponde Sajetti. “In qualche modo è ciò che faceva anche Richard Wright, scrivendo storie di neri per i neri, il cui punto di vista era netto e schierato. Ciò non toglie che molte donne o uomini, a prescindere dal proprio orientamento sessuale, possano leggere e apprezzare queste storie, anche se onestamente temo che non sarà così. Quello che invece mi interessa, e che mi auguro, è che tante donne possano trovare, in questo tipo di romanzi, strumenti e spunti per poter strutturare e rafforzare maggiormente la propria identità e diversità, per sentirsi più forti e più sicure di sé nel momento di confrontarsi con un mondo che ancora oggi, sebbene sia cambiato rispetto a 30 anni fa, non è certo accogliente verso le e gli omosessuali.” Lo strumento dell’ebook, in ogni caso, per la riservatezza che consente spiegata in precedenza, “potrebbe forse avvicinare anche tanti lettori eterosessuali che magari a loro volta non chiederebbero mai certi libri in una libreria; in più, il prezzo dei titoli sarà comunque modico e questo può essere un fattore invitante.”

La collana QL2 è al momento in cerca di autrici, “per il momento stiamo lavorando su due romanzi, ci proponiamo di inaugurare la collana sul mercato quando avremo almeno 4 o 5 titoli validi da pubblicare nell’arco di un anno”, spiega Sarah Sajetti. “C’è comunque timidezza”, aggiunge, “nell’inviare questo tipo di opere, specie da parte delle donne, e questo si lega molto al discorso di cui sopra: non è facile, per chi vuole scrivere di personaggi omosessuali, donne in particolare, trovare interesse tra gli editori. Per questo la nostra collana è un invito esplicito a farsi avanti, a provarsi, a sentirsi sicure. Le opere saranno comunque giudicate per il loro valore.”

E non è possibile che invece sia un uomo, a scrivere una splendida storia di lesbiche? “Dev’essere molto, ma davvero molto bravo. Perché l’immaginario erotico degli uomini sulle donne, tanto più se lesbiche è, solitamente un concentrato di banalità e fastidiosissimi luoghi comuni. Per quanto mi riguarda apprezzo molto il modo in cui lo scrittore danese Peter Høeg, autore de “Il senso di Smilla per la neve” (pubblicato da Mondadori nel 1994 nella traduzione di Bruno Berni) tratteggia il femminile. Ma lo trovo un caso molto raro”.

Per scrivere e inviare i propri romanzi alla casa editrice, l’indirizzo email è: ql2@robinedizioni.it