Firenze, i librai Edison scrivono a Carlo Feltrinelli; presidio “contro i saldi alla cultura” insieme ai lavoratori del Maggio fiorentino

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I lavoratori della Libreria Edison di Firenze, chiusa il dicembre scorso dopo una lunga diatriba che ha coinvolto Effe.com, la società del gruppo Feltrinelli proprietaria del locale in piazza Repubblica, il Comune di Firenze e gli stessi lavoratori, hanno inviato una lettera a Carlo Feltrinelli, riportata anche sul gruppo Facebook degli stessi Librai Edison, che pubblichiamo.

I lavoratori non hanno, peraltro, cessato di essere presenti e far sentire la propria voce davanti i locali della ex Libreria, dove anche lo scorso sabato 5 gennaio si è tenuto un presidio intitolato “La cultura non è in saldo” organizzato da una serie di realtà impegnate in ambito culturale a Firenze, tra cui i dipendenti del Maggio fiorentino, anch’essi recentemente colpiti da misure di licenziamento. Ecco il testo della lettera inviata a Carlo Feltrinelli dai lavoratori Edison:

Gentilissimo Carlo Feltrinelli,

abbiamo deciso di scriverle questa lettera, sintesi delle nostre riflessioni sugli ultimi fatti accaduti a Firenze quest’anno, avvenimenti che ci riguardano da vicino e di cui lei è certamente a conoscenza. La sua immobiliare, EFFECOM, ha acquisito alcuni anni fa la società che gestiva l’affitto della Libreria Edison, non rinnovando poi il contratto di locazione.

Nessuno vuol criticare metodi e strategie per sviluppare la rete di vendita e finalizzati alla realizzazione di più utili, ma vorremmo che il tutto avvenisse secondo criteri di sostenibilità – per tutti – e nel rispetto dell’Altro.

Altro, che è il lettore, il quale preferirebbe godere di un mercato in cui ci sia possibilità di reale concorrenza invece che di un regime di monopolio;

Altro, che oggi è il giovane disoccupato, l’esodato “forneriano”, l’operaio cassaintegrato;

Altro, che siamo noi, librai senza più lavoro di una libreria che era un posto davvero speciale, un punto di incontro e di scambio. E che fosse speciale ce lo hanno dimostrato i Fiorentini con le loro quarantamila firme  a difesa del vincolo culturale sull’immobile;

L’Altro è soprattutto la sofferenza delle diversità e delle pluralità possibili senza dignitoso futuro.

Ma l’Altro riguarda anche lei. I libri e gli autori della straordinaria casa editrice Giangiacomo Feltrinelli si sono occupati dell’Altro. Che cosa hanno scritto autori come Foucault, Baudrillard, Deleuze e tanti altri se non parole per illuminare sullo stato e sull’ordine sociale imposto sull’Altro dalle diverse forme di potere repressivo?

La Feltrinelli, in piazza della Repubblica, potrebbe gestire una libreria di grande futuro, direttamente o in altre forme, anche con l’aiuto della nostra esperienza, recuperando la sua immagine nella nostra città. Crediamo che una libreria in quei locali possa ancora vivere e con nuove idee anche migliorare.

Ecco, vorremmo  discutere con lei di NOI che in questo momento rappresentiamo un “ALTRO” dei tanti possibili Altro che esistono in questa assurda liquida società.
Può farlo per noi, che ancora amiamo IL LIBRO, può farlo per i suoi autori e per i loro lettori.
Di una cosa siamo certi: gliene sarebbero tutti molto grati.

Grazie
I librai Edison

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