Detrazioni fiscali, non solo emendamenti: testo di legge completamente stravolto. Galla (ALI) “Una beffa per lettori e librai”

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Il presidente dell’Associazione Librai Italiani Alberto Galla commenta a Bibliocartina la notizia di oggi sull’emendamento alla norma sulla detrabilità dei libri: “Non si tratta affatto di una norma pro-librai, tutt’altro. Sarà un ulteriore peso per le librerie che dovranno anticipare i soldi per conto dello Stato per offrire sconti alle famiglie che avranno diritto ai voucher”.

Il mistero della legislazione italiana – Alberto Galla fa riferimento a un testo molto diverso sia da quello pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sia da quello dell’emendamento di Crausi (PD) di cui vi avevamo dato notizia stamattina (e da cui derivava l’impressione che le detrazioni fiscali fossero state sottratte ai lettori per essere concesse ai soli librai al dettaglio). Il testo dell’articolo sulle “Norme per la diffusione della lettura”, ricevuto da Galla tramite Confcommercio e individuato dopo non facili ricerche qui, risulta in realtà essere stato integralmente stravolto da numerosi altri emendamenti dello stesso Crausi e non solo. Lo riportiamo per facilitare l’informazione ai nostri lettori:

1. Nell’ambito di apposito Programma Operativo Nazionale della prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari, previa verifica della coerenza con le linee di intervento in essa previste ed a seguito dell’approvazione della Commissione europea, sono adottati interventi per il finanziamento tramite voucher per l’acquisto di libri di testo scolastici ed universitari muniti di codice ISBN con decorrenza dalla data di entrata in vigore del decreto di cui al comma 4 e fino al 31 dicembre 2016.
2. Il beneficio, di cui al comma 1, fermo il rispetto dei limiti delle risorse complessive effettivamente individuate per ciascun anno nell’ambito del Programma operativo nazionale di riferimento, può essere concesso a soggetti appartenenti a un nucleo familiare con ISEE non superiore a 25.000 euro annui e avere un importo massimo, per ciascun soggetto, di euro 200.
3. L’acquisto deve essere documentato fiscalmente dal venditore.
4. Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanare entro 30 giorni dall’adozione dell’intervento all’interno del programma operativo nazionale di riferimento, sono definite, conformemente al regolamento (CE) n. 1998/2006 della Commissione del 15 dicembre 2006 relativo all’applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea agli aiuti di importanza minore («de minimis»), le modalità per usufruire del beneficio e per la verifica di capienza dei fondi annualmente disponibili, la documentazione fiscale che deve essere rilasciata dal venditore, il regime dei controlli sulle spese nonché ogni altra disposizione necessaria per il monitoraggio dell’agevolazione ed il rispetto del limite massimo di risorse stanziate.
5. Previa verifica della coerenza con le linee di intervento in essa previste, fruibili a seguito dell’approvazione da parte della Commissione europea del Programma Operativo Nazionale relativo alla Competitività di responsabilità del Ministero dello sviluppo economico, con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro per la coesione territoriale, il Ministro per gli affari regionali e le autonomie e con il Ministro dello sviluppo economico, è stabilito l’ammontare dell’intervento nella misura massima di 50 milioni di euro a valere sulla proposta nazionale relativa alla prossima programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari.

Con questa formulazione interamente reinventata appare evidente che, come sostiene Galla, nessun credito d’imposta viene concesso ai librai di per sé, diversamente da quanto in un primo momento prospettato: i librai potranno decidere se accettare o meno i voucher che lo Stato metterà a disposizione per le famiglie meno abbienti, e che varranno, questo sì, anche per i libri digitali e non solo per quelli cartacei, come da altro emendamento presentato in Commissione. “Dovremo fare uno sconto previo agli acquirenti che presenteranno il voucher, e poi scaricarlo dai redditi. Peccato che le librerie siano esercizi ormai in perdita, che non producono redditi. Come potremo mai recuperare questo ulteriore credito nei confronti dello Stato? Sono avvilito dall’operato di questo governo che tira il sasso con i suoi proclami e nasconde la mano con i fatti.” Galla fa un riferimento anche ad Amazon – che, confermiamo, è completamente esclusa da tutti questi giri di leggi ed emendamenti, e viene da chiedersi se non sia anche questa opacità così spessa della legislazione italiana a disincentivare l’azienda dall’aprire ragione sociale e sede fiscale in Italia – e dice: “Amazon ci ha già mangiato tutti quanti. A noi non interessa affatto farle concorrenza su questo terreno, non è possibile fra l’altro: ai librai interessa poter far valere la loro professionalità, il nostro principale valore aggiunto. Certo è che il governo da questo punto di vista non ci aiuta per niente”.

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