Book ‘n’ roll: a Milano i libri si presentano in musica. Anna Albano: “Le librerie devono diventare luoghi d’ospitalità a tutto tondo”

Scritto da Redazione on . Postato in Eventi, Librai, Librerie, News

Domani 15 novembre a Milano la libreria Utopia inaugura Book ‘n’ roll: la prima puntata di una rassegna di presentazioni multisensoriali “che fanno parlare i libri con voce, musica e video. Bibliocartina ne ha parlato con Anna Albano, coideatrice dell’iniziativa “insieme al libraio dell’Utopia Lucio Morawetz”.

Book’n’Roll, com’è nata l’idea? Cosa vuol dire per voi ‘far parlare i libri con voce, musica e video’?

L’idea è nata dalla presentazione di un libro cui ho assistito nel giugno di quest’anno, che non era riuscita in modo particolarmente vivace. Il libro era “Esercizi di sevizia e seduzione” di Irene Chias (pubblicato da Mondadori) lo stesso che presenteremo a Book’n’Roll. Ho scelto di ripresentare questo titolo – scritto da una autrice colta e ironica, che affronta il tema della violenza sulle donne da un punto di vista gustosissimo, e non solo quello – perché vorrei che se ne parlasse non, come è stato fatto quella volta, in senso strettamente sociologico, ma mettendo in risalto l’originalità di Irene, la sua capacità di scrittura sospesa tra laconicità e sogno; vorrei che si parlasse di letteratura, di libri e di cose che vi possono stare attorno. Ho condiviso questa idea in una mattina di agosto con Serena Rose Zerri, flamboyante voce dei MaiPiùSenza, in una Feltrinelli di Milano, chiedendole se secondo lei avremmo potuto costituire una sorta di book band, tagliando gli eventi e la relativa musica sui libri che avremmo presentato. Il luogo-libreria, non è una novità, è in un momento di profondo mutamento: se vuole continuare a vivere bene è necessario che si dia un’impronta per così dire “domestica”, curando gli spazi, l’offerta – che non potrà essere più soltanto libraria ma dovrà declinarsi per l’appunto nel senso di un’ospitalità a tutto tondo – e l’atmosfera. Vorrei che a Book’n’Roll gli ospiti si sentissero come quando si fa una festa in casa e c’è un amico che ha portato una chitarra e un altro che racconta una storia e lo si sta a sentire con un bicchiere di vino in mano. Ecco perché parliamo di “presentazioni polisensoriali”. Vorrei che il gesto di prendere un libro in mano fosse sempre più sentito come naturale, piacevole, fonte di grande piacere. Perché così è.

Di quali libri vi occuperete e quali artisti state coinvolgendo?

A proposito di questo posso dirti che non siamo interessati necessariamente a presentare novità: nei nostri programmi ci sono classici, in particolare un classico molto avventuroso che nelle nostre intenzioni dovrà far tornare bambino chi assiste e mettere una voglia pazza di leggerlo ai bambini, biografie musicali e molto altro. E coinvolgeremo di volta in volta gli scrittori, anche chiedendo loro di parlare di altri scrittori. Il primo evento si terrà domani 15 novembre alla libreria Utopia di Milano. Parteciperanno l’autrice del libro, e qui sta il bello, in veste non solo di autrice e lettrice delle sue proprie parole – abbiamo preparato una sorpresa a tutti i suoi lettori (è questo il senso del payoff “scrittori, librai e musicisti come non li avete mai visti”) –, il libraio Lucio Morawetz, in altri panni dai suoi soliti, e il duo di musicisti milanesi MaiPiùSenza, capaci di suonare trascinando il pubblico nelle cose più folli (teneteli d’occhio perché sono bravissimi).

Come nasce la collaborazione fra te e la libreria Utopia?

La collaborazione tra me e Utopia nasce dal fatto che stimo Lucio Morawetz e l’opera di libraio che conduce (Lucio è uno che cura molto i contenuti e le sue newsletter sono dei piccoli gioielli); ci siamo conosciuti di persona quando ho presentato la mia Guida alle librerie e ai librai indipendenti di Milano, nel 2010: in quella occasione e con il mio libro esprimevo la mia opinione a proposito della necessità di una svolta nelle attività delle librerie indipendenti, tanto a livello di singolo quanto a livello di lavoro “federato”. E in effetti da qualche tempo è nata la LIM, l’associazione delle librerie indipendenti milanesi: posso dire con qualche orgoglio di aver dato un minimo contributo ideale a questo risultato. Il mio blog “cose da libri” parla da cinque anni (a volte anche male!) di editoria, scrittori, libri, iniziative diverse: a un certo punto mi è venuto il desiderio di associarlo a qualcosa che rientrasse nella realtà, quella vera, ed ecco Book’n’Roll, con le persone, la musica, le letture, un po’ di sudore.
Un’ultima cosa vorrei dire: Book’n’Roll è una festa della e per la lettura e uno dei miei auspici è che la libreria nel quale avrà luogo venda dei libri. Mi auguro di suscitare in chi interviene il desiderio di andare alla cassa, di chiedere e pagare quel parallelepipedo di carta che qualche volta ha il potere di cambiarti, a un costo davvero irrisorio. Buona lettura e buona scoperta a tutti.

Recentemente abbiamo dato la notizia che Amazon negli Stati Uniti punta a stringere un accordo con i commercianti (non solo librai) affinché vendano, oltre ai dispositivi per la lettura, anche gli eBook, ricavandone il 10% sul prezzo di copertina (per così chiamarla). I librai americani per il momento hanno rimandato, in gran maggioranza, l’offerta al mittente. Che cosa ne pensi? Credi che in Italia potrebbe funzionare questo modello, e che sia compatibile con la tua idea di libreria? O invece eroderebbe ulteriori margini alle librerie in favore di altri tipi di esercizi commerciali?

Avevo già parlato di questo argomento in un post che fu ripreso proprio da voi, in cui menzionavo, scherzosamente ma non troppo, un Prodigioso Jukebox per i Libri®: credo che si possa immaginare – forse da qualche parte succede già – un distributore di ebook in quelle che gli anglosassoni chiamano brick-and-mortar bookstores (peraltro Zanichelli ha già avviato, a maggio di quest’anno, un progetto di vendita di ebook scolastici nelle librerie). Credo che sia possibile una operazione di integrazione tra libri di carta e libri elettronici, operazione che anziché escludere il libraio e la libreria li impegna ancora di più nella selezione e nella offerta. Ovviamente una sfida di questo tipo presuppone un parziale ripensamento di competenze e funzioni, un continuo allargamento e riaggiustamento di prospettiva.
Non so come valutare la possibilità che anche un negozio di maglieria, per dire, possa vendere eReader e eBook per conto di Amazon; magari una piccola selezione dedicata. E in ogni caso la libreria deve rimanere la casa dei lettori e il libraio l’anfitrione competente, che sempre più sarà chiamato a pensare, a cogliere i pensieri altrui, a valutare velocemente le opportunità, ad “abbracciare il nemico” aggirando gli ostacoli  con proposte sempre più pensate, paradossalmente in uno stile Amazon (avete presente quando comprate un certo titolo da Amazon e gli algoritmi tagliano le proposte successive sulla base di quell’acquisto? Be’, il libraio dovrà essere in grado di farlo a ragione molto più veduta). Perciò ad Amazon si deve opporre la casa dei lettori, la conoscenza dei loro gusti, la cura dei loro desideri: le librerie dovranno diventare delle SuperAmazon, invogliare i clienti a frequentarle, a trattenersi, a comprare. Per finire, mi autociterò riportando ciò che avevo scritto in un post di “cose da libri” a proposito di coloro i quali hanno atteggiamenti snobistici a proposito degli scrittori popolari e delle librerie Feltrinelli, che in qualche modo si riaggancia alla domanda che mi poni: “C’è posto per tutti, vince chi compete meglio. C’è il mainstream (perché non si dovrebbe leggere un Harmony? Se io schifo Fabio Volo, perché il mio vicino di treno deve essere biasimato in quanto lettore del fornaio bresciano?), c’è la benedetta nicchia, ci sono le scoperte individuali, le librerie indipendenti, le Feltrinelli, le Mondadori, le biblioteche, un amico che ti consiglia. Se c’è il caffè, se c’è il cibo, meglio ancora. Se posso trovare anche un pacchetto di cicche alla cassa, considero la cosa una possibilità supplementare. Possibilità: ce le abbiamo.”

(a causa di un errore in WordPress non è stato possibile inserire fotografie in questo articolo, ce ne scusiamo con tutti i lettori e speriamo di risolvere il bug a più presto).

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